L’Università di Macerata ha presentato il suo piano strategico per i prossimi quattro anni, avendo come obiettivo eccellenza, qualità, inclusione, internazionalizzazione, sostenibilità, responsabilità sociale, secondo il riferimento all’Umanesimo che innova, filosofia che da anni guida l’Ateneo.
Nel primo giorno di primavera il rettore Francesco Adornato, illustrando il Piano Strategico 2019-2022, ha tracciato le linee di sviluppo dell’Ateneo, frutto di un lavoro corale che ha coinvolto anche i delegati rettorali e i direttori di dipartimento. Il documento evidenzia le principali dimensioni di Unimc: ricerca, didattica e servizi, apertura internazionale e collegamento con il territorio, organizzazione e governance. A spiegarne la genesi è stata Katia Giusepponi, delegata alla pianificazione strategica.
“L’approvazione del nuovo Piano strategico – ha osservato il rettore – cade nell’anno 2019 che, anagrammate le cifre, ci riporta alla data di fondazione dell’Università di Macerata: 1290, la fondazione, 2019, il futuro. Siamo nel solco della tradizione ed è nostra intenzione “scompaginare”, aprire strade non ancora percorse. Le scienze umanistiche stanno conoscendo una nuova primavera, sono oggetto di ri-scoperta e valorizzazione. Nuove declinazioni de l’Umanesimo che innova definiscono le categorie di riferimento del nostro lavoro: eccellenza, qualità, inclusione, internazionalizzazione, sostenibilità, responsabilità sociale, comunità. Dobbiamo assumere ulteriore responsabilità per costruire come comunità accademica il nostro stesso destino, individuale e collettivo, ponendoci al servizio del Territorio e dell’intero Paese”.
La centralità dello studente è il cardine principale dell’attività di Ateneo e a rappresentare questo principio è stata la presenza del presidente del consiglio degli studenti Valerio De Luce, che ha ribadito l’impegno della componente studentesca nella vita universitaria nonché l’orgoglio e il senso di appartenenza alla comunità accademica. Gli altri obiettivi sono il potenziamento della dimensione internazionale e la valorizzazione di Unimc come Ateneo specializzato.
Nel campo della ricerca, opportunità importanti di scambio e collaborazione emergono dal coordinamento tra le quattro Università delle Marche, dalla costruzione di reti con altre università italiane e dal coinvolgimento in progetti regionali, europei o internazionali.
Sul piano della didattica e dei servizi agli studenti, si punta alla valorizzazione di metodologie didattiche innovative, al ricorso più ampio e strutturato agli stage, alla formazione linguistica e all’apertura internazionale degli studenti, allo sviluppo delle competenze digitali, alla predisposizione di azioni a favore di studenti fuori sede, lavoratori, fuoricorso. Occorrono, inoltre, piani logistici straordinari.
Il sisma del 2016 ha reso più difficoltosa la gestione degli spazi, specie alla luce delle esigenze della didattica innovativa. Si tratta anche di una rivisitazione degli spazi virtuali per una maggiore efficienza digitale. Andrà ulteriormente potenziato il sistema di presa in carico dello studente “ICare”, rafforzando, in particolare, i progetti di inclusione e i servizi a supporto degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
Apertura internazionale e radicamento nel territorio, infine, convivono in un circuito virtuoso che consente all’Ateneo di allargare i suoi orizzonti garantendo importanti ritorni a livello locale. Per valorizzare il potenziale scientifico e relazionale, occorre rafforzare le sinergie interne e garantire un collegamento più sistematico con gli attori del territorio in una logica di contaminazione.
Dopo la presentazione del piano strategico, si è tenuto un concerto firmato dal Conservatorio di Fermo con i fratelli Carlo e Cesare Sampaolesi alla fisarmonica e alla chitarra accompagnati da Lorenzo Marchesini al piano.
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