L’Università di Macerata ha inaugurato l’anno accademico, il 735° dalla fondazione, con una cerimonia al Teatro Lauro Rossi.
Il rettore John Mc Court ha dato il senso della celebrazione citando le parole del poeta premio Nobel Seamus Heaney, “muovere le menti e accendere nuovi significati”, per tracciare la rotta verso l’Europa dell’Università di Macerata.
Non a caso erano presenti e protagonisti della cerimonia i rappresentanti di altri sette atenei associati nella rete Erua – European Reform University Alliance.
Ad aprire l’evento è stato l’ormai tradizionale corteo che si è snodato nel centro storico per fare ingresso nel Teatro Lauro Rossi gremito da docenti, studenti, personale tecnico amministrativo insieme alle autorità civili, militari e religiose.
A portare il saluto della città è stato il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: “Insieme dobbiamo lavorare e collaborare per avere una città campus in cui gli studenti si sentano accolti, in cui possano studiare e vivere insieme ai loro compagni, con i giusti stimoli e con adeguate opportunità”.
Il governatore della Marche Francesco Acquaroli ha ribadito il sostegno della Regione: “L’Università di Macerata ha dato un contributo inestimabile allo sviluppo della nostra civiltà, cultura, società ed economia. Le università hanno un ruolo fondamentale nella formazione del capitale umano, essenziale per la competitività e il futuro del nostro territorio”.
“È il tempo – ha detto il rettore Mc Court – di ripensare e rilanciare, come faremo con la rete Erua, un nuovo modello di educazione universitaria capace di sostenere la crescita personale e professionale delle nuove generazioni”.
L’internazionalizzazione è una sfida, che, come ha sottolineato la delegata del rettore Benedetta Barbisan, “comincia quando ci si adopera a rendere il nostro ateneo attraente, accessibile, accogliente”.
Una sfida che l’Università di Macerata affronta unendosi ad altre sette atenei europei proprio grazie alla rete Erua, l’unica alleanza europea che si concentra sulle discipline umanistiche e le scienze sociali: l’Università Parigi 8 per la Francia, l’Università dell’Egeo in Grecia, la New Bulgarian University, l’Università delle Scienze umane e sociali di Varsavia, Bulgaria, l’Università di Las Palmas di Gran Canaria per la Spagna, l’Università Europea di Viadrina per la Germania, l’Università Mykolo Romerio di Vilnius per la Lituania. Un’alleanza che interessa tre fusi orari e più di 120mila studenti.
“Lo scambio di buone pratiche nell’insegnamento, nella ricerca, nella terza missione e nelle azioni amministrative – ha spiegato il rettore – aiuterà le istituzioni partner a innovarsi. Il risultato di questo ambizioso progetto dipenderà, più che dalla volontà politica dei rettori, dalla partecipazione attiva di tutte le nostre comunità, delle studentesse e degli studenti”.
“In un mondo in rapida evoluzione, stanno emergendo nuove forme di collaborazione e si stanno creando alleanze come la nostra. Oggi, qui a Macerata, nel cuore dell’Italia, e in tutta Europa, celebriamo il nostro ricco patrimonio, la nostra identità e la nostra missione fondamentale”, ha rimarcato Roman Cieślak, presidente del consiglio dei rettori di Erua.
“Riteniamo imprescindibile che la componente studentesca sia il pilastro principale per lo sviluppo di Erua, la stessa componente che risente delle inique condizioni di partenza che le istituzioni sembrano ignorare. La didattica, mezzo fondamentale per l’abbattimento di ogni barriera culturale e sociale, dovrebbe affermarsi come il fulcro principale delle iniziative per il raggiungimento di una consapevolezza attiva e critica dei singoli individui”, sono state le parole del presidente del Consiglio degli studenti Dario D’Urso.
“Erua non è solo un insieme di istituzioni, bensì una rete viva e pulsante che connette persone, idee e opportunità. Per un nuovo studente iscriversi da noi sarà come iscriversi contemporaneamente alle altre sette università europee”, ha notato Camilla Domenella, intervenuta in rappresentanza del personale tecnico amministrativo.
È un ateneo impegnato su tanti fronti, quello descritto da John Mc Court, che però ha lanciato l’allarme circa l’annunciato taglio al Fondo di finanziamento ordinario: “Come Università dobbiamo trovare il modo, sollecitando il ruolo della CRUI, per sviluppare e tracciare insieme una strategia non di sopravvivenza ma di consolidamento, e magari di crescita, nella piena consapevolezza che il paese ha bisogna di noi, dei nostri laureati”.
Hilligje van ‘t Land, segretaria generale dell’International Association of Universities, ospite della cerimonia, ha ampliato la prospettiva a livello globale: “L’erosione della fiducia pubblica nelle istituzioni, comprese le università, è fonte di preoccupazione crescente. In Europa e Nord America, vediamo un crescente scetticismo riguardo al ruolo delle università, alimentato da populismo, dall’instabilità economica e dalla crescente disuguaglianza. In America Latina, Africa e Asia, le università affrontano ulteriori sfide legate al sottofinanziamento, alle interferenze politiche e ai disordini sociali. Il declino della democrazia in alcune regioni, compresa una parte dell’Europa, minaccia le fondamenta stesse della libertà accademica e dell’autonomia, rendendo più difficile per le università adempiere alla loro missione”. E ha ribadito l’importanza dei valori fondanti delle università: libertà accademica, autonomia istituzionale e responsabilità sociale.
“Come Segretaria Generale di Erua – ha ribadito Bruna Vives – sono convinta che le università debbano aprire la strada nel plasmare il futuro dell’Europa e nel creare un impatto sociale significativo. Ciò implica non solo formare i futuri leader, ma anche promuovere il pensiero critico, l’inclusività e la responsabilità civica. L’alleanza Erua mira a raggiungere questo obiettivo attraverso progetti di ricerca collaborativa, mobilità studentesca transfrontaliera e programmi accademici congiunti, aspirando a un’Europa dove l’istruzione sia più accessibile, inclusiva e trasformativa”.
Proprio nel segno della responsabilità sociale si distinguono alcuni dei più recenti risultati conseguiti dall’Università e di Macerata e rivelati dal rettore.
Due progetti coordinati da Unimc, Devices, sullo sviluppo dei sistemi educative in Vietnam e Cambogia, e EthicAI4Care, per l’implementazione dell’etica nell’uso dell’Intelligenza Artificiale nel settore sanitario, hanno ottenuto un finanziamento per un totale di un milione di euro.
Il progetto EdVance, di cui l’Ateneo è partner, ha ottenuto un finanziamento Ministeriale di più di 13 milioni di euro e coinvolge 13 università italiane, 3 Afam e diversi prestigiosi partner privati per offrire educazione digitale di qualità elevata agli studenti universitari e ai lavoratori di tutto il Paese.
Con il nuovo Centro di Servizio per la Formazione Avanzata, l’Ateneo ha rafforzato la sua posizione di spicco nella formazione iniziale dei docenti.
I dottori di ricerca mostrano un livello di occupazione molto elevato a un anno dal conseguimento del titolo e le attuali domande di iscrizione al primo anno segnano un incremento del 20%.
Parola chiave della relazione del rettore è stata “rete”: la rete della International Association of Universities, la rete Europea Erua, la rete interregionale UniHamu, la rete fra le Scuole Superiori, la rete degli Alumni, la rete dei rappresentati degli studenti, l’insieme di tutte le persone che lavorano all’interno dell’Ateneo e che collaborano dall’esterno, e tante, tante altre.
“L’insieme di queste reti – ha concluso il rettore John Mc Court – ci rende più forti, più sicuri, più stimolati, più internazionali. L’antico detto ‘Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme’ racchiude una profonda verità”.
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