Si apre oggi al Polo universitario Bertelli, fino a sabato 11 maggio, il primo convegno dedicato all’archeologia medievale nelle Marche organizzato dall’Università di Macerata, Dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo, con il patrocinio del Comune di Macerata e della Società degli Archeologi Medievisti Italiani e con il sostegno delle aziende Buffetti di Macerata e Centro Color di Spinetoli.
“Per molto tempo, nelle Marche, gli interessi prevalenti nel campo della ricerca archeologica sono stati quelli pre-protostorici e classici, eccezion fatta per alcuni importanti ma limitati contributi”, spiega Umberto Moscatelli, organizzatore dell’incontro ideato e condiviso in seno agli Atenei di Macerata e Urbino. Professore di topografia antica e direttore del progetto Rimem, Ricerche sugli insediamenti medievali nell’entroterra marchigiano, Moscatelli si occupa in prevalenza di archeologia dei paesaggi, fenomeni di transizione tra l’insediamento tardoantico e quello altomedievale, archeologia montana, archeologia medievale, digitalizzazione di cartografia storica, applicazioni Gis, fotografia aerea.
“Con il passare degli anni – prosegue il docente – gli scenari sono lentamente mutati grazie al concorso di vari fattori: l’attività della Soprintendenza Archeologica delle Marche, l’attenzione di cui è stato oggetto l’importante contesto longobardo di Castel Trosino, alcuni recenti scavi condotti dalla Sabap di Ancona e infine, in misura consistente in questo ultimo quindicennio, le sistematiche campagne di ricognizione e scavo organizzate delle Università di Urbino e Macerata. I dati raccolti contribuiscono a una migliore definizione delle dinamiche relative al popolamento urbano e territoriale, aprendo nuove prospettive da confrontare con le acquisizioni derivanti da scavi e ricognizioni in contesti di età romana. Siamo pertanto convinti che i tempi siano maturi per un primo incontro tra gli studiosi che a diverso titolo operano nel campo dell’archeologia medievale nelle Marche”.
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