L’Università di Camerino è quest’anno partner scientifico/culturale di RIABITA, il Salone dell’Abitare, la cui seconda edizione si terrà nei giorni 11, 12 e 13 novembre 2016 presso il Fermo Forum.
In particolare, i docenti della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria”, organizzeranno tre convegni: venerdì 11 alle ore 10 è in programma “Call for doing”, un incontro collaborativo fra università, imprese e istituzioni. Si tratta di un seminario di lavoro che chiama a raccolta imprese, studi, ordini professionali, istituzioni, sul ruolo dell’Università, e in particolare sul ruolo della Scuola di Architettura e Design di Unicam, nella definizione delle strategie per la collaborazione a progetti di formazione, ricerca e sviluppo che abbiano come obiettivo quello dell’inserimento dei giovani laureati in architettura e design nelle professioni e negli impieghi adeguati alla loro preparazione, e verso progetti accompagnati di autoimprenditorialità. La sinergia fra soggetti di diversa origine e natura, pubblici e privati, rappresenta la base per la costituzione di filiere nelle quali cultura, imprenditorialità e valorizzazione delle persone costituiscono il terreno fecondo per nuove economie sostenibili e per innovare il mondo professionale.
Nel pomeriggio di sabato 12 novembre invece si parlerà di “Prevenzione sismica, efficienza energetica e ricostruzione”, tema in questo momento quanto mai attuale. Interverranno tra gli altri il prof. Emanuele Tondi, Geologo Unicam, ed i docenti della Scuola di Architettura e Design Andrea Dall’Asta e Graziano Leoni.
Domenica 13 novembre l’appuntamento è con “Ritorno al futuro- Abitare, costruire, Rigenerare con e secondo natura”. Può l’uomo vivere senza natura? Di certo sappiamo che la natura può vivere senza uomo; la sua energia, i suoi ritmi sono capaci di generare vita indipendentemente dall’essere umano. Imparare e convivere con essa in maniera etica, consapevole e senza per forza ricorrere alla distruzione, è possibile!
“Ripartendo dall’esperienza dei nostri predecessori, dei nostri nonni, del “saper fare bene” che ci ha contraddistinto per secoli, – sostengono gli organizzatori – possiamo rigenerare e tornare ad abitare i luoghi non avendo più paura della natura e della terra che trema. Dobbiamo imparare nuovamente ad ascoltarla e a fare tesoro di ciò che essa è capace di donarci in maniera gratuita e senza pretese.
La scelta etica dell’utilizzo dei materiali edili naturali per la costruzione è la risposta alle nostre paure. Il legno, la calce, la canapa, la lana di pecora, il bambu, la terra e la paglia sono alcuni dei materiali che proponiamo dopo aver eseguito ricerche e studi per un ritorno al futuro; materiali dalle grandi prestazioni strutturali, energetiche e capaci di garantire durabilità e resistenza!”
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