È stato pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Nature Communications uno studio effettuato dal ricercatore maceratese Diego Scheggia. Il periodico del prestigioso gruppo editoriale Nature si è soffermato sul tema della medicina di precisione nei disturbi psichiatrici.
L’equipe di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, coordinati dal dottor Francesco Papaleo e che vede Diego Scheggia (nella foto) come primo autore, ha individuato una variazione genetica che influisce sull’efficacia dei farmaci antipsicotici più comuni nei pazienti con schizofrenia.
Il gene coinvolto è chiamato Dysbindin. L’interazione farmaco-genetica sarebbe efficace soprattutto nei disturbi della sfera cognitiva, i sintomi meno curati al giorno d’oggi e che influenzano pesantemente la vita dei pazienti. La ricerca permetterà di definire una terapia farmacologica personalizzata per pazienti con Schizofrenia volta in maniera particolare ai disturbi cognitivi.
Lo scorso anno, Scheggia, dopo alcuni convegni internazionali, è stato invitato nella sua città per presentare la ricerca che riguardava il gene Comt, che “nasconde” il segreto del multitasking, ovvero svolgere più attività contemporaneamente. Si è trattato di un primo passo per riuscire, sempre nella Schizofrenia, a distinguere su base genetica individui con diverse abilità cognitive, in modo da poterli trattare in maniera più adeguata e personalizzata in caso di patologie legate a questi aspetti. La sua ricerca, sempre condotta con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, fu pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry.
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