Sabato 14 e domenica 15 ottobre anche a San Severino Marche sono in programma le Giornate FAI d’Autunno.
L’iniziativa promossa a livello nazionale dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, è giunta alla 12 edizione.
San Severino Marche partecipa con le aperture, nel suggestivo scenario del Castello al Monte, del monastero di Santa Caterina, con la visita ad alcuni spazi interni mai aperti al pubblico e degli splendidi giardini, e del monastero di Santa Chiara, anche in questo caso con i suoi meravigliosi giardini.
Sabato, in particolare, ci sarà un tour unico alle ore 16, con partenza da piazzale degli Smeducci.
Domenica è prevista un’altra visita unica ai due monasteri, con ritrovo alle ore 12, poi nel pomeriggio visite guidate alle ore 16 e alle 17.30.
Nel 1544 inizia la storia della comunità monastica cistercense di Santa Caterina a San Severino Marche.
Il monastero in cui si insedia la nuova comunità ha origini benedettine, che risalgono all’anno mille.
Vivono nella regola benedettina “Ora et labora”, secondo lo spirito cistercense trasmesso da San Bernardo di Clairvoux e dai santi fondatori.
Intorno al 1580 su indicazione della Serva di Dio Francesca Trigli dal Serrone viene rinvenuto il corpo incorrotto di santo Illuminato, monaco benedettino, qui vissuto agli inizi dell’anno mille. Divenne il santo protettore del monastero.
Alla fine del 1700 il monastero venne ingrandito ed ha conservato la forma attuale. Nel 1865 una legge del nuovo Regno d’Italia decretò la confisca dei beni appartenenti agli ordini religiosi, tra cui anche il monastero di Santa Caterina.
Nel 1904 il monastero venne messo all’asta per essere venduto e le monache riuscirono a riacquistarlo. Questa fu quasi una seconda nascita, da cui continuarono a fiorire nuove vocazioni.
Nel 1963, vista la buona presenza di religiose, un piccolo gruppo di queste venne inviato a sostenere il Monastero Cistercense di Agrigento.
Oggi vi è qui accolta una presenza di monache cistercensi di provenienza dal Vietnam, dove c’è ricchezza di vocazioni. Vivono qui per un periodo di alcuni anni condividendo la stessa regola e stile di vita in un clima di condivisione e comunione.
La storia delle Clarisse a San Severino Marche, invece, ebbe inizio nel convento di San Salvatore in Colpersito. La vicenda dell’attuale monastero è più recente.
Pare che nel 1350 le terziarie della beata Angela da Foligno abbiano acquistato al Castello un luogo benedettino, con annessa una piccola chiesa.
In dieci anni l’avrebbero restaurato, costruendovi un’altra chiesa per il popolo, dedicandola all’Annunziata, e nel 1360 sarebbero venute alcune ad abitarvi.
Onofrio Smeducci nel 1380 migliorò ancora il monastero delle terziarie penitenti ed assicurò altri aiuti.
Nel 1519 le terziarie ebbero finalmente la regola di Santa Chiara. Nel 1552 Camilla Battista Varano rifondò il monastero secondo lo spirito più genuino della vita delle Sorelle Povere.
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