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San Severino Marche, Maurizio Verdenelli e il “new” Feronia

San Severino Marche, Maurizio Verdenelli e il “new” Feronia
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Dopo lunghi lavori di restauro 40 anni fa riapriva il Teatro Feronia di San Severino Marche. Un evento storico ricordato dal giornalista e scrittore Maurizio Verdenelli, allora direttore de “Il Messaggero” di Macerata.

Lo ricordo ancora quel ‘serpentone’ dal loggiato fin sulla piazza. Sacchi a pelo di tutte le specie, financo comode sedie da picnic in fila disordinata davanti a quella particolare Porta dei Desideri.

Era la notte tra il 28 e il 29 marzo 1985 e San Severino Marche si preparava al giorno dopo tanto atteso: la riapertura dello storico Feronia.

Il teatro chiuso da tempo immemorabile che, come in una famosa lirica dello Zanella, poteva paragonarsi alla conchiglia fossile: vagavi coi nautili a schiera… e San Severino non era.

Che fosse un mirabile edificio tutti in città lo davano per scontato ma come davvero fosse nel suo interno c’erano soltanto narrazioni. Suggestive.

L’attesa era montata giorno dopo giorno: quella sera dell’85 bisognava esserci. A tutti i costi. Dopo fatalmente ci sarebbe stata una storia diversa: quella prima del ‘new’ Feronia, quella dopo.

San Severino Marche
Adriano Vissani e Maurizio Verdenelli al Teatro Feronia

Adriano Vissani, sindaco Dc incalzato da un’opposizione pugnace, aveva fatto tutto per non deludere la piazza.

A Perucci, padre fondatore e motore ‘non immobile’ della Stagione lirica allo Sferisterio, aveva chiesto una cantante superstar.

Ed era stata lei la scelta del direttore artistico dell’Arena maceratese (e del ‘Pergolesi’ di Jesi): Katia Ricciarelli.

Celebre nel mondo della lirica per bravura e bellezza, sarebbe diventata 10 mesi dopo ancor più popolare come moglie di Pippo Baudo.

La love story aveva riempito fino al 18 gennaio 1986 (giorno del matrimonio e del 40esimo compleanno di Katia) quotidiani, rotocalchi e tv. E pure dopo.

San Severino Marche
Pippo Baudo e Katia Ricciarelli

Vissani aveva richiesto pure la consulenza di un settempedano doc: Benito Striglio, uomo-Martini ricercatissimo anche come imagine-man creatore di gran galà ed eventi di successo, per ultimo titolare della rubrica cult sul ‘Messaggero’ di Macerata: ‘Tenera è la notte’.

Benito aprì il Feronia al suo mondo scintillante e soprattutto ai propri contatti quotidiani di lavoro. A cominciare da Villa Quiete, augusta ‘cattedrale laica’ dei dopoteatro allo Sferisterio.

L’hotel diretto da Bernardo Cherchi – già direttore del leggendario Minerva di Roma – che aveva ospitato l’estate precedente il Napoli di Diego Armando Maradona, accolse la conferenza stampa ufficiale della riapertura del Feronia.

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Teatro Feronia

Lo spettacolo di apertura fu di altissimo livello. Applausi scroscianti per l’orchestra e soprattutto per lei, la Divina. Battimani senza fine e lancio di fiori.

Ero proprio davanti a Katia in prima fila, sul lato di sinistra: i miei 36 anni mi permisero di scattare, raccogliere un mazzo di rose caduto dalle mani della soprano. E subito riconsegnarglielo nel muto ma percepibile assenso di platea e palchi, sold out.

Allo Sferisterio, la Ricciarelli venne nei primi anni Duemila come direttrice artistica.

Nel 2004 la diretta Rai (la prima in assoluto per l’Arena maceratese) venne presentata da Baudo. Fu la serata – si seppe dopo – che segnò la fine di un matrimonio. La ‘coppia del secolo’ si separava: terminava un amore nato nei mesi del Feronia. Un cerchio magico si chiudeva.

Maurizio Verdenelli

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