Da questa mattina è riaperto al traffico il tratto Ancona Sud-Loreto dell’A14 Bologna-Taranto, chiuso ieri a causa del cedimento della struttura provvisoria di sostegno del cavalcavia 167, dove erano in corso lavori di adeguamento per l’ampliamento a tre corsie dell’autostrada.
Durante tutta la notte sono intervenute le squadre di Autostrade per l’Italia per ripristinare la viabilità in sicurezza. E’ stato prima demolito in sezioni, poi rimosso e collocato ai lati della carreggiata il troncone del cavalcavia crollato ieri mattina.
L’area infatti è sottoposta a sequestro e tutto dovrà essere a disposizione delle tre inchieste aperte, oltre a quella della Procura di Ancona le hanno attivate anche il Ministero delle Infrastrutture e la società Autostrade.
Quest’ultima ha chiesto con estrema urgenza alle aziende che hanno progettato ed eseguito i lavori sul cavalcavia crollato una relazione dettagliata su quanto accaduto, per accertare eventuali errori umani e valutare possibili azioni a tutela. Il cantiere, dice la società, ”era stato avviato il 7 febbraio e si sarebbe dovuto concludere, per quanto riguarda le attività sulle pile finalizzate all’innalzamento del cavalcavia, il 31 marzo”.
E’ ormai evidente che la causa del crollo non si deve al cedimento strutturale del ponte, ma alla crisi dell’insieme dei sostegni provvisori per il sollevamento del ponte, con la probabilità che sia la conseguenza di un errore umano di valutazione o tecnico.
Intanto, tra testimonianze dirette e immagini terrificanti diffuse su tutti i media, si è potuto rivivere il dramma che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di tre operai che lavoravano nel cantiere.
Le vittime sono Emidio Diomede (60 anni) e la moglie Antonella Viviani (54), coppia che viveva a Spinetoli (Ascoli Piceno) e viaggiava a bordo di una Nissan Qashqai, travolta dal crollo del ponte.
I feriti sono operai della Delabech, ditta esecutrice dei lavori. Si trovano ricoverati all’ospedale di Torrette in condizioni non gravi.
Per la ricostruzione del fatto, le indagini vogliono far luce su due aspetti particolari: se al momento del crollo erano o meno in corso le operazioni di innalzamento del cavalcavia e quante e quali ditte stavano operando. La competenza e il sistema di appalto dei lavori potrebbero essere elementi determinanti in questo caso.
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