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Regione, ripartono i servizi sociosanitari sospesi per la pandemia

Regione, ripartono i servizi sociosanitari sospesi per la pandemia
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Nella sede della Regione Marche è stato firmato il Protocollo di Intesa per riattivare i servizi educativi, sociali e sociosanitari rimasti sospesi a causa della pandemia e dare quindi risposte alle famiglie degli anziani, dei disabili, dei minori, delle persone con problemi di salute mentale e delle persone senza fissa dimora.
Hanno sottoscritto il documento Regione Marche, Alleanza delle cooperative Italiane Marche (Gianfranco Alleruzzo per Legacoop; Stefano Burattini per Agci; Massimo Stronati per Confcooperative Marche presenti a Palazzo Raffaello) e i rappresentati delle organizzazioni sindacali (CGIL, CISl e UIL collegati in streaming). La firma è avvenuta mercoledì mattina nel corso di una videoconferenza a cui hanno preso parte il presidente Luca Ceriscioli dalla sede regionale e il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi, anche lui in collegamento streaming.
“Sottolineo il valore dell’accordo – ha commentato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – pensando ai soggetti che sono al centro della nostra azione nel documento: parliamo di anziani, di disabili, di persone con problemi e di infanzia. L’idea è che il rilancio del sistema dopo una crisi cosi grande, non si fa solo con il sostegno alla ripresa dell’economia in termini di aiuti alle imprese, ma anche accompagnando e sostenendo quel mondo dei servizi che si fa carico delle fragilità.  Si tratta di una visione, di un modo di declinare il rilancio e lo sviluppo. Questi due aspetti devono andare avanti insieme. In questo momento di cambiamento serve flessibilità per riorganizzare e ricalibrare i servizi tenendo conto di un contesto mutato e serve la collaborazione di tutti per forme nuove che garantiscano la vicinanza alle fasce più deboli e la sicurezza degli operatori. Altro aspetto non banale è la salvaguardia della retribuzione dei lavoratori e l’articolo 7 è un punto particolarmente qualificante dell’accordo perché mira proprio alla tutela salariale con il 100% della contribuzione. Dobbiamo garantire i servizi, garantire che il servizio sia nuovo e che ci siano le imprese preparate ad erogarlo. Uno sguardo quindi ampio, che parla di un bene per noi primario ed essenziale. Come Regione e come Asur, che sono i soggetti che intervengono in questa dinamica, mettiamo il massimo di disponibilità perché ci sentiamo protagonisti del percorso del rilancio del sistema con quella logica di visione e coprogettazione fra tutti quei soggetti sociali e datoriali che hanno responsabilità e sensibilità nel concordare questo percorso con estrema concretezza. E’ il segno che nella ripartenza siamo attenti a tutti i soggetti e questo è un messaggio importante. Nell’emergenza non dobbiamo mai dimenticare coloro che hanno bisogno dell’ordinario”.

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Il Protocollo è finalizzato alla collaborazione tra le parti che si impegnano a dare attuazione, a livello territoriale, all’articolo 48 del decreto legge 18/2020, creando le condizioni per provvedere rapidamente ai bisogni delle persone più fragili nel rispetto del piano individualizzato educativo riabilitativo e salvaguardare la continuità retributiva dei lavoratori.
I gestori dei servizi, che operano in convenzione, concessione o appalto, avvalendosi del personale disponibile già impiegato, anche dipendente da soggetti privati, assicurano la collaborazione attiva con gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e, nel caso dei servizi sociosanitari, con ASUR, impegnandosi a erogare prestazioni in forme individuali domiciliari; prestazioni a distanza; prestazioni rese nel rispetto delle direttive sanitarie negli stessi luoghi dove si svolgono normalmente i servizi senza creare aggregazione per rispondere quanto più possibile alle richieste di sostegno degli utenti.
Quindi, per far fronte alle nuove esigenze insorte a seguito dell’emergenza coronavirus, che ha comportato la sospensione dei servizi educativi e scolastici, delle attività sociosanitarie e socioassistenziali, gli ATS per i servizi sociali e Asur per i servizi sociosanitari, riorganizzano in collaborazione le attività in funzione dei nuovi bisogni delle comunità secondo il metodo della co-progettazione.
Gli Ambiti Territoriali Sociali effettuano una mappatura dello stato dei servizi sospesi o rimodulati a seguito delle disposizioni legate all’emergenza Covid-19; definiscono i criteri di priorità con cui riorganizzare i servizi e le attività stesse, anche in risposta a nuovi bisogni che emergono; attuano la riorganizzazione dei servizi e delle attività avvalendosi delle procedure di co-progettazione da parte degli enti e dei soggetti gestori dei servizi e delle attività in essere al momento della dichiarazione dell’emergenza coronavirus.
Gli interventi compresi nella co-progettazione dei servizi sono effettuati in modo da garantire la tutela della sicurezza e della salute degli utenti e delle loro famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso la fornitura dei dispositivi di protezione individuali previsti dalle direttive sanitarie e dalla normativa vigente.
Il Protocollo d’Intesa dura fino al termine dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

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