Il governo dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche è una delle finalità principali della sanità pubblica. L’obbiettivo è l’erogazione dei servizi entro tempi definiti ed appropriati. La Giunta regionale con una delibera ha recepito il Piano Nazionale Gestione Liste Attesa (PNGLA), adottandolo nei tempi previsti e inserendolo in un percorso già tracciato.
Molte delle azioni indicate nel piano nazionale sono già state messe in campo dalla Regione che sta costruendo buone prassi sui temi più sensibili, come il governo della domanda con prescrizioni adeguate (classi di priorità e tipologia di accessi corretti, prima vista o accesso successivo), presa in carico del paziente per tutte le visite specialistiche. La Regione ha inoltre già garantito la trasparenza, grazie al Cup unico regionale, che consente l’accesso alle agende di prenotazione di tutti gli ospedali. Un percorso collettivo condiviso con sindacati, associazioni dei cittadini e medici.
Tra le novità introdotte è prevista l’istituzione di un comitato regionale di monitoraggio che andrà ad aggiungersi ai comitati di partecipazione aziendale già operativi in ogni azienda e nelle 5 aree vaste. Sul versante dell’attività dei professionisti sarà introdotto un ulteriore monitoraggio sull’operato dei singoli dirigenti per pesare l’impegno istituzionale e quello in libera professione. La terza innovazione è l’adozione del sistema RAO (raggruppamenti omogenei d’attesa), strumento importante per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva.
Dal 2016 nelle Marche si è iniziato a lavorare, tra le prime Regioni in Italia, al consolidamento del sistema di assegnazione di una corretta priorità (U=72 ore, B=10 giorni, D=30/60 giorni, P=180 giorni). Il medico prescrittore nel 94% dei casi indica correttamente le classi di priorità e al 100% la tipologia di accesso (prima visita o secondo accesso).
In coerenza con la delibera 640 di maggio 2018 gli enti del servizio sanitario regionale hanno integrato le azioni per ridurre le liste d’attesa. In particolare si è provveduto all’ampliamento dell’offerta della presa in carico del paziente compresa quella della donna con problematiche senologiche. Dopo 11 mesi dell’entrata in vigore della delibera c’è stato un aumento delle agende per tutte le classi di priorità, in alcuni casi sono raddoppiati i posti disponibili per i cittadini.
Le Marche rispettano i tempi previsti dalla legge per circa il 90% delle prestazioni in classe B e D. Le urgenti sono invece garantite al 100%. Ci sono margini di miglioramento sui quali la Regione è impegnata, principalmente per un maggior utilizzo dei macchinari (Rmn e tac), soprattutto per le risonanze, dove si concentrano alcune criticità.
Per la priorità P (180gg) pur non essendo prevista la misurazione ministeriale sul rispetto dei tempi di attesa, la Regione ha comunque scelto di monitorare l’andamento dell’offerta. In base ai dati del 2018, sulle 43 prestazioni monitorate dal Ministero, 29 di diagnostica e 14 di visite specialistiche, nel primo caso, per oltre 20 di queste superiamo il 90% di risposta e, per le visite, la quasi totalità.
Se si guarda poi al sistema di prenotazione è forte l’innovazione negli strumenti a disposizione del cittadino. E’ già scaricabile ‘myCUPMarche’, la nuova App per le prenotazioni delle prestazioni sanitarie facilmente utilizzabile da tutti. La nuova app rappresenta un altro tassello che aggiunge qualità al sistema sanitario marchigiano già riconosciuto tra i livelli più alti di sicurezza. Per facilitare la prenotazione è stata data la possibilità anche alle farmacie di diventare punti aggiuntivi cup: 13 hanno già aderito, insieme a 41 laboratori di analisi.
In questo nuovo percorso, la ricetta elettronica (dematerializzata) è uno strumento molto importante per la gestione corretta della prescrizione e della prenotazione. Il cittadino deve chiedere la dematerializzata perché con quella avrà accesso a tutti gli sportelli e potrà usare la app. Le prestazioni prenotabili on line sono quelle contenute nel Piano Nazionale Gestione Liste Attesa (PNGLA).
Con l’applicazione del meccanismo bonus-malus viene poi garantita al 100% la prestazione richiesta entro i termini stabiliti. Questo sancisce un nuovo patto di responsabilità tra cittadini e istituzioni sanitarie. Grazie al “bonus”, se la sanità pubblica non dovesse essere in grado di dare la prestazione, il cittadino verrà inserito in una lista di garanzia e richiamato in tempo utile per accedere al servizio. Sarà in questo caso il sistema sanitario regionale a trovare gli spazi opportuni. Le visite per classi di priorità (U,B,D,P) saranno disponibili nella propria area vasta o quella confinante. Il “malus” scatta invece nel caso in cui un cittadino abbia prenotato una visita e poi non si presenti o non la disdica entro due giorni lavorativi, perché la pagherà comunque.
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