I Carabinieri della stazione di Montecassiano, in collaborazione con quelli del nucleo operativo della compagnia di Macerata, hanno tratto in arresto due palermitani di 25 e 36 anni, quest’ultimo conosciuto alle cronache giudiziarie per precedenti, anche delitti contro il patrimonio, per la rapina messa a segno nella tarda mattinata odierna presso la filiale della Banca Marche di Sambucheto di Montecassiano.
Alle 11.30 un individuo è entrato nella filiale e, dopo essersi diretto nell’ufficio del direttore, con delle forbici prese sulla scrivania del bancario lo ha minacciato intimandogli di consegnare denaro. Contestualmente entrava nella banca il complice, che scavalcava il bancone e prelevava la somma di circa 6.000 euro.
Messo a segno il colpo i due si sono allontanati a piedi in direzioni diverse. Uno dei due è salito a bordo di una vettura e recuperando il complice lungo la strada.
L’auto, una Fiat Punto, grazie anche alle testimonianze raccolte sul posto, veniva rintracciata abbandonata a circa 1 chilometro dal luogo della rapina. La macchina, dalle prime informazioni, risultava rubata nella mattinata a Montecassiano.
I carabinieri, intervenuti per i rilievi del caso, hanno iniziato subito una serrata attività d’indagine con l’ascolto delle testimonianze e l’analisi delle telecamere della banca e di altre poste nell’area.
Si scopre che l’auto era stata offerta in prestito da un parente del proprietario ad un giovane conoscente siciliano al quale, in passato, era stata concessa anche la disponibilità di un’abitazione per un periodo di vacanza.
Dalle immagini delle telecamere, uno dei due rapinatori corrispondeva alla descrizione del soggetto già frequentatore della zona di Montecassiano.
Individuata l’abitazione, i militari, con l’ausilio anche dei colleghi di Treia, sopraggiunti per dar man forte alle ricerche, dopo aver circondato il fabbricato, hanno deciso di fare irruzione.
Nell’abitazione vi erano i due giovani. Quello più giovane, già individuato, e il 36enne, le cui caratteristiche corrispondevano al complice rapinatore. I due, che non hanno opposto alcuna resistenza all’improvvisa azione, avevano ancora l’intera refurtiva. In casa sono stati trovati gli effetti che i due avevano utilizzato per cammuffarsi ma che non sono stati evidentemente sufficienti per assicurare loro l’impunità. Ora sono nel carcere di Ascoli a disposizione dellAutorità Giudiziaria.
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