Doppia preferenza di genere nell’elezione del Consiglio e del presidente della Giunta regionale: è questa la novità introdotta con la proposta di legge (Pdl), approvata in Giunta, questa mattina, a firma dell’assessora Manuela Bora. Un passaggio importante, rispetto all’attuale normativa che non contempla questo significativa opportunità.
La Pdl adegua la normativa regionale con i principi introdotti dalla legge statale per garantire l’equilibrio nella rappresentanza, tra uomini e donne, nei Consigli regionali, a seguito della modifica dell’articolo 4 delle legge 165/2004, disposta con la legge 20/2016 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 25 febbraio 2016, n. 46. Ora, la proposta di legge della Giunta passerà prima in Commissione e poi in Consiglio regionale.
“Si tratta di una modifica della legge regionale del 16 dicembre 2004 per l’elezione del Consiglio e del presidente della Giunta regionale e riguarda l’accesso paritario per uomini e donne alle cariche elettive – osserva l’assessora Bora – La modifica apportata consente di colmare un vuoto legislativo; un impegno che mi ero assunta da tempo, già in campagna elettorale, e che ora si concretizza. Le Marche, sino ad oggi, erano tra le poche regioni di centrosinistra a non possedere questo requisito”.
Con l’introduzione della doppia preferenza di genere, continua Bora, “s’intende garantire un’effettiva partecipazione e rappresentanza delle donne alla vita politica della Regione. È necessaria un’azione politica forte, che dia voce e renda partecipe la metà della popolazione marchigiana. La parità di genere non è solo una questione tecnica o un affare di partito, non è un problema delle donne, ma è una questione di civiltà e di qualità della democrazia”. Questa novità consentirà all’elettore di esprimere, di fatto, una doppia preferenza che è valida solo nel rispetto della differenza di genere.
La proposta di legge è composta da quattro articoli. Tiene conto dei principi introdotti dalla legge statale per garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra uomini e donne nei Consigli regionali, a seguito della modifica intervenuta. La proposta di legge della Giunta prevede una composizione delle liste provinciali assolutamente paritaria (l’attuale percentuale è un terzo e due terzi), in cui la metà dei candidati deve essere di sesso femminile e l’altra metà di sesso maschile. Inoltre è previsto che, nelle liste, i nomi dei candidati siano alternati per genere e che le liste che non rispettino questi criteri di composizione siano da considerarsi inammissibili. L’elettore potrà esprimere una doppia preferenza, che è valida solo nel rispetto delle differenza di genere. La rappresentanza di entrambi i generi dovrà essere rispettata anche negli spazi della comunicazione politica, opportunamente monitorati dal Comitato regionale per le comunicazioni.
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