Il Presidente della Provincia di Macerata ha portato tutte le criticità post terremoto sul tavolo della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, insieme a Giuseppe Rinaldi e Renzo Di Sabatino rispettivamente Presidenti delle Province di Rieti e Teramo in rappresentanza dell’UPI, in un incontro dedicato alla ricostruzione.
“I provvedimenti fino ad ora adottati – ha spiegato Pettinari – sono del tutto inadeguati; la gestione eccessivamente accentrata riguardo agli interventi da porre in essere sta creando rallentamenti e le diverse ed inutili sovrapposizioni nelle procedure stanno rischiando seriamente di ritardare i tempi della ricostruzione. Non si può – ha aggiunto – escludere poi dalla pianificazione della ricostruzione gli enti locali e le rappresentanze socio economiche del territorio. Non si può pensare di estromettere le forze produttive locali dalla programmazione e progettazione del loro futuro perché di questo si tratta.”
Dunque, dall’incontro una presa di posizione importante da parte delle Province che chiedono di dar voce ai loro territori pur non contrapponendosi allo Stato che con i suoi massimi rappresentanti ha assicurato la presenza costante nelle zone terremotate. Sono necessarie però misure urgenti e interventi rapidi.
“Vanno riviste – ha puntualizzato Pettinari – le misure insostenibili di carattere finanziario adottate nei confronti delle Province, misure che allo stato attuale non consentono di assicurare la piena ripresa dell’operatività degli enti.”
Da qui la richiesta di provvedimenti che eliminino i tagli previsti dalla manovra economica del 2016 e del 2017 sopprimendo le sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità e modificando il decreto sisma per quanto concerne gli interventi di messa in sicurezza e ripristino delle scuole superiori e delle strade provinciali.
“La Provincia di Macerata – ha sottolineato Pettinari – ha speso per lo sgombro neve un milione e 500 mila euro mentre in Bilancio ne aveva stanziati solo 300 mila. I soldi ci sono ma paradossalmente non possiamo averli e spenderli. È necessario che per le scuole vengano previste risorse specifiche che consentano investimenti su tutti gli edifici scolastici del cratere, sia quelli distrutti che quelli danneggiati. Bisogna dare il via ad un piano di rilevazioni dell’agibilità sismica di tutte le scuole.
“Non sono mancati – ha concluso Pettinari – riferimenti alle dotazioni organiche delle Province. Esse sono state svuotate nel 2015 con un taglio del 50%; è necessario tornare ad assumere se davvero si vuole colmare quei vuoti amministrativi sempre più evidenti.”
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