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Potenza Picena, Luca Violini e la Grande Guerra al Teatro Mugellini

Potenza Picena, Luca Violini e la Grande Guerra al Teatro Mugellini
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Domenica 23 aprile, ore 17.30, al Teatro Mugellini di Potenza Picena, Luca Violini propone un intenso e suggestivo spettacolo sulla Grande Guerra. Si intitola “1915 / 1918 … 1261 Giorni di Guerra”, scritto con la consulenza storico/letteraria dello sceneggiatore teatrale, televisivo e cinematografico Paolo Logli, sound design di Riccardo Rocchetti e video di Luca De Minicis. In scena Luca Violini e 12 allievi del suo corso di lettura: Annamaria Honorati, Enrico Bussaglia, Sandro Vita, Vittorio Ciuffoletti, Antonella Antonelli, Olimpia Minervino, Beatrice Bastianini, Moreno Blasi, Monica De Pau, Francesca Albanella, Rossella Ascioti, Luca Grassetti.

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Un anziano postino si aggira per le strade di un paese, durante gli anni terribili della prima guerra mondiale. Trascina una sacca pesante, perché le lettere che contiene sono le parole con le quali è scandito il dramma. Lettere di madri che hanno visto partire i figli, di fidanzate. Di uomini che si sono arruolati convinti di compiere una missione, di ragazzi che hanno perso la vita inseguendo un senso. Sono le mille voci di questa guerra, ancora più lancinanti quando descrivono un dramma privato destinato a scomparire nei numeri di un conflitto che ha visto centinaia di migliaia di morti. E invece, ognuno di quei morti è una storia, un rimpianto, un dolore. Un’immagine da conservare nel cuore, o da scrivere sulla carta. Una lettera appunto. Che non è sufficiente a colmare una mancanza, o a spiegare il senso di un sacrificio o ad assolvere una guerra assurda, come sempre lo sono le guerre. Ma che, di certo, permette di riascoltare il soffio di quelle vite che da quel conflitto sono state sradicate, e travolte.

Prodotto dalla compagnia “Quelli che con la voce”, lo spettacolo rientra nella tipologia di teatro proposto da Luca Violini e cioè il RadioTeatro con cui l’artista invita a riscoprire il potere dell’immaginazione attraverso i suoni, dal vivo, a teatro. Gli attori recitano sul palco utilizzando un microfono per potenziare le capacità espressive fondamentali della voce. In queste condizioni, la voce diventa un vero e proprio strumento musicale e le parole acquistano emozione. Parole che scivolano attraverso la musica, mentre i suoni diventano la scenografia della storia. Luce e poi buio, e ancora luce: ecco il sipario che si chiude e si riapre. Ritmo acustico e ritmo visivo sono infatti i pilastri su cui si regge lo spettacolo ed è questo il ritmo su cui balla l’immaginazione. Riscoprire e far riscoprire l’importanza della fantasia per lasciare libero ogni spettatore di elaborare in maniera autonoma la percezione del testo recitato. Nulla di imposto ma l’attore protagonista in qualità di traghettatore di emozioni che legano chi scrive a chi ascolta.

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