A Porto Recanati, l’anfiteatro in Corso Matteotti è stato intitolato all’Assistente Capo della Polizia di Stato Natale Mondo, medaglia d’oro al valor civile, ucciso dalla mafia a Palermo nel 1988.
La cerimonia si è svolta alla presenza della moglie Rosalia Falanga e delle due figlie Loredana e Dorotea, del prefetto Iolanda Rolli, del questore Antonio Pignataro, del sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo e delle più alte cariche civili, militari e religiose della provincia.
Per l’evento commemorativo sono arrivati da Palermo anche i funzionari Francesco Pellegrino e Francesco Accordino, colleghi che in quegli anni fianco a fianco hanno lottato contro la mafia.
In memoria del giovane agente, all’esterno dell’anfiteatro è stata posta una targa commemorativa, benedetta al termine della cerimonia dal Cappellano della Polizia di Stato don Adam Baranski.
L’assistente capo della Polizia di Stato Natale Mondo era in servizio negli anni ottanta presso la Squadra Mobile di Palermo ed era stretto collaboratore del vice questore Ninni Cassarà, protagonista di importanti indagini e molto legato a Giovanni Falcone. Cassarà fu assassinato il 6 agosto 1985 in un agguato mentre stava rientrando a casa. Morì anche l’agente di scorta Roberto Antiochia.
Natale Mondo faceva parte di quella scorta e si salvò rimanendo fortunatamente illeso. Successivamente un pentito lo accusò di essere corrotto, intervennero in sua difesa colleghi e la stessa moglie di Cassarà, scagionandolo completamente.
Non sfuggì però alla vendetta della mafia, il 14 gennaio 1988, che lo attese davanti al negozio della moglie a Palermo. A 35 anni Natale Mondo venne crivellato dai colpi sparati, secondo la sentenza definitiva, da Salvino Madonia e Agostino Marino Mannoia, mentre un terzo killer non è stato mai identificato.
Parole commosse e di profonda gratitudine per l’intitolazione sono state espresse dal questore di Macerata Antonio Pignataro, fautore dell’iniziativa, a suo tempo giovane amico di Natale Mondo con cui ha condiviso attività investigativa e momenti dolorosi.
Nel suo intervento alla cerimonia, il questore si è rivolto in particolare al sindaco e alla città di Porto Recanati per aver voluto dedicare uno spazio in cui si svolgono eventi culturali al giovane poliziotto che ha dato la sua vita per la libertà di tutti e che deve essere esempio soprattutto per le nuove generazioni.
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