Agenti della Polizia di Stato, Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata, hanno tratto in arresto un cittadino di origini pakistane di 21 anni, rientrato clandestinamente in Italia dopo essere stato espulso nel 2018.
L’Ufficio Immigrazione, diretto dal Vice Questore Aggiunto Lorenzo Commodo, ha posto l’attenzione su un cittadino straniero, domiciliato in provincia, presentatosi spontaneamente allo sportello per richiedere il permesso di soggiorno.
Gli accertamenti eseguiti dalla Polizia Scientifica con il sistema AFIS (Automated Fingerprint Identification System), riconoscimento delle impronte digitali, hanno però consentito di verificare che il cittadino pakistano, con altre generalità, era stato già stato espulso dall’Italia con decreto emesso dal Prefetto di Udine nell’aprile 2018.
Inoltre, nel 2019, era stato sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici dalla Polizia tedesca per la richiesta di Protezione Internazionale, circostanza nella quale aveva fornito ulteriori false generalità.
Dalla Germania infine aveva fatto rientro clandestinamente in Italia, condotta che prevede l’arresto in flagranza di reato.
L’identificazione del soggetto con l’esame delle impronte digitali ha ricondotto a una sola persona le false generalità fornite in precedenza.
Lo straniero, per quanto sopra, è stato quindi tratto in arresto e condotto al Palazzo di Giustizia del capoluogo, dove si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto.
La condanna emessa è di 5 mesi e 5 giorni di reclusione con sospensione condizionale della pena.
(Nella foto: l’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata)
(77)
