Mercoledì 8 marzo a Civitanova Marche presentazione del libro “Papà mio bello” di Carla Martella che racconta l’incredibile vita del padre Mario, medaglia d’oro al valore civile e presidente dell’Atel. L’incontro si apre alle ore 17.30, nella sala “Enrico Cecchetti” della Biblioteca Comunale “Silvio Zavatti”.
Durante la presentazione sarà proiettato il docufilm “La buona stella” di Sergio Basso. L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Civitanova e dall’Ambito sociale XIV. Il libro verrà presentato anche a Roma, presso la casa del sollievo Wanda all’interno del parco di Villa Glori.
Mario Martella (nella foto), Cavaliere del Lavoro e Giusto tra le Nazioni, Medaglia d’Oro al valore civile, salvò la famiglia Sabbadini, tipografi a Roma. A 90 anni ha ricevuto a Gerusalemme l’onorificenza meritata con il suo coraggio e il suo senso di giustizia. Ha trascorso l’ultima parte della sua vita a Civitanova Marche, dove è scomparso nel 2014 a 97 anni.
Tra le tante storie di orrore, persecuzioni, delazioni, che costituiscono la trama buia degli anni maledetti, ogni tanto emerge un ricordo che porta un pò di luce, che dimostra come al male e all’indifferenza si possa dire no e restare uomini accanto ad altri uomini. È così la storia della famiglia Sabbadini, tipografi da generazioni. Quando furono promulgate le leggi razziali, la loro attività rischiò di sparire per sempre. Ma trovarono una persona, Mario Martella, che acquistò la proprietà al giusto prezzo (e che dopo la guerra restituì). Poi fece molto di più: al momento dei rastrellamenti e delle fughe, nascose i due anziani della famiglia Sabbadini in un podere nella campagna vicino Roma. Restarono molti mesi nascosti, fino alla liberazione. Martella ha raccontato questa storia, insieme a molte altre della sua vita – il lavoro, gli affetti, la Resistenza, il campo di prigionia – in un libro, “La buona stella”.
In onore di Mario e sua moglie Wanda sono stati piantati dalla famiglia Sabbadini dodici ulivi nella Foresta intitolata a Giovanni Paolo II in Israele. I nipoti dei salvati, in particolare Sylvia e Paolo Sabbadini, in memoria del padre Gilberto, hanno intrapreso il percorso per far attribuire da Yad Vashem a Mario Martella il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni.
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