Alla notizia della scomparsa di Papa Francesco, il Rettore dell’Università di Macerata John Mc Court ha rilasciato una dichiarazione in cui ricorda tre episodi. Le foto si riferiscono all’udienza privata per l’Università di Macerata concessa da Papa Francesco nel 2022.
È con profondo dolore che apprendiamo la notizia della morte di Papa Francesco. Con la sua voce autorevole, mai timorosa di affrontare con chiarezza e coraggio le grandi questioni del nostro tempo – dalla fame e dalla povertà globali ai cambiamenti climatici (Laudato si’ resta un documento fondamentale, e nessuno come lui ha saputo dare voce, con forza e chiarezza, a ciò che è necessario per salvaguardare il futuro del pianeta), dalla giustizia sociale alla condizione dei migranti, dei popoli indigeni e degli emarginati, fino all’instancabile invito alla pace e al dialogo tra i popoli –. Papa Francesco ha saputo parlare a credenti e non credenti, ed è spesso riuscito a scuotere le coscienze di tutti.
In un momento di grande confusione globale, il mondo intero perde un punto di riferimento per il bene dell’umanità e per il buonsenso.
Ho tre ricordi particolari che testimoniano l’intensità e l’unicità del suo pontificato.
Il primo risale al periodo del Covid, nel 2020. In un momento segnato da morte, solitudine e smarrimento, Papa Francesco guidò, davanti agli occhi del mondo, una Via Crucis straordinaria. Per la prima volta dal 1964 non si svolse al Colosseo, ma in una Piazza San Pietro deserta, immersa nel silenzio. Il Papa non pronunciò alcun discorso al termine delle 14 stazioni: non servivano parole. Il significato era affidato alla croce, portata da medici e infermieri, da un cappellano carcerario, da ex detenuti, da familiari di vittime e condannati. Una scena di profonda intensità spirituale, che resterà nella memoria collettiva.
Il secondo ricordo è legato al 9 maggio 2022, quando una delegazione dell’Università di Macerata fu ricevuta in udienza privata nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in occasione del 470° anniversario della nascita di Padre Matteo Ricci. In quell’incontro Papa Francesco definì Ricci un “campione della cultura dell’incontro” e sottolineò il ruolo fondamentale dell’università come luogo privilegiato per il dialogo tra culture.
“Questa, direi, è la sfida dell’università – ci disse –: far incontrare questi due orizzonti, quello del mondo e quello personale, perché possano dialogare, e da questo dialogo venga una crescita di umanità.” Papa Francesco ha sempre avuto una costante attenzione al valore della formazione. Disse che “investire sulla formazione, sulla scuola, sull’università è il miglior investimento per il futuro di un Paese”. Parole che continueremo a custodire e onorare con il nostro impegno quotidiano.
Il terzo ricordo risale alla primavera del 2023, quando partecipai a un convegno organizzato a Villa Malta, dal titolo The Global Aesthetics of the Catholic Imagination. In quell’occasione fummo ricevuti in udienza da un Papa Francesco pieno di gioia ed entusiasmo, che mise da parte il testo preparato per parlare in modo informale ma con grande intensità dell’importanza della letteratura, del cinema, della creatività in tutte le sue forme. Esortò poeti, narratori, registi e artisti a “dare vita, carne, espressione verbale – a dare parola a tutto ciò che l’essere umano vive, sente, sogna, sopporta, e così generare armonia e bellezza. Non smettete mai di essere originali e creativi. Non perdete mai lo stupore di essere vivi”.
Con la scomparsa di Papa Francesco, il mondo perde un faro di compassione, intelligenza e coraggio morale. L’Università di Macerata si unisce al cordoglio della Chiesa e della comunità internazionale, rendendo omaggio a una figura che ha saputo incarnare il Vangelo nel nostro tempo e che continuerà a ispirare generazioni future.
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