A un anno dal dramma di Pamela Mastropietro, l’amministrazione comunale e il sindaco Romano Carancini affidano il ricordo del cordoglio a parole commosse e ad una riflessione sullo stato d’animo collettivo, su come questo sia cambiato in un percorso che ha visto le Istituzioni parte attiva e partecipe.
“Una vicenda drammatica – dice il sindaco – che ha colpito una ragazza in un momento di particolare fragilità. Un dolore inaccettabile che non cancelleremo anzi da cui siamo ripartiti con una riflessione complessiva che ha coinvolto l’intera comunità”.
“Il ricordo della vicenda, che inevitabilmente si lega anche ai successivi fatti di cronaca che hanno fatto precipitare la città in un clima di paura e diffidenza, è vivo e spinge la città a profonde riflessioni – sottolinea il primo cittadino –. Tuttavia il ricordo va doverosamente distinto. Da una parte si invita la città alla commemorazione istituzionale che affideremo alla sua sede più opportuna che è il Consiglio Comunale. Dall’altra c’è una dimensione privata intimamente personale che va rispettata e di cui si sono fatte interpreti anche diverse associazioni cittadine organizzando momenti di riflessione e raccoglimento”.
“Da quei tragici fatti – è la riflessione del primo cittadino – l’intera città, le Istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni e i singoli cittadini hanno iniziato un percorso di autoanalisi su temi complessi e quanto mai delicati dato il momento storico sensibile. Elaborando il dolore ci siamo interrogati su problemi di vasta portata come droga, violenza ma anche sui processi di integrazione, cercando soluzioni compatibili con il nostro spirito di comunità tradizionalmente volto alla conciliazione dei conflitti, alla composizione degli strappi, all’accoglienza dell’altro, alla cura dei bambini e dei giovani”.
Diverse le azioni messe in campo in questi mesi a più livelli ricordate dal sindaco: “Ad una forte azione repressiva da parte delle forze dell’ordine abbiamo continuato ad affiancare, potenziandoli, progetti di prevenzione contro le dipendenze. Penso all’attività del tavolo interistituzionale a cui partecipiamo con Prefettura, Questura, Asur e associazioni. Lo stesso si può dire del progetto “Build the future” che coinvolge 500 ragazzi delle scuole. Fondamentale però deve essere il ruolo della famiglia, come agenzia educativa dove certi valori prendono forma e si trasmettono forti”.
L’auspicio del sindaco “È di portare una riflessione scevra da strumentalizzazioni in Consiglio Comunale, la sede più adeguata e giusta per un dibattito che coinvolga la comunità. Una tappa fondamentale nel percorso di riconciliazione che tutte le componenti sociali, incluse le istituzioni accademiche e scolastiche, sono chiamate a fare per andare avanti affrontando temi senza sterili polemiche”.
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