Sviluppi durante la notte nelle indagini sull’omicidio di Pamela Mastropietro, la ragazza romana di 18 anni allontanatasi il 29 gennaio dalla comunità di recupero Pars di Corridonia e il cui cadavere è stato ritrovato a pezzi mercoledì mattina in due trolley a Casette Verdini.
A Macerata i Carabinieri hanno fermato tre persone. In particolare, i sospetti sono caduti su un nigeriano di 30 anni che le telecamere della farmacia di Via Spalato avevano registrato mentre era in compagnia o seguiva la ragazza uccisa. Il giovane identificato e interrogato, è stato portato in un appartamento in via Spalato 124 dove vive una coppia. Fino a tarda sera si è svolta la perquisizione.
Il giovane nigeriano, in regola con il permesso di soggiorno, ha ammesso di averla vista e respinto ogni responsabilità. Sarebbero comunque emersi altri nomi di persone. Da qui almeno altri due fermi e una perquisizione in via dei Velini.
I Carabinieri sono alla ricerca di tracce che riconducano a Pamela, il cui corpo smembrato nei trolley era privo dei vestiti, pulito e senza tracce di sangue. Nelle abitazioni perquisite potrebbero quindi esserci elementi decisivi sull’esito delle indagini.
Pamela Mastropietro è stata identificata in base agli accertamenti dei carabinieri e della prima ispezione medico-legale. Oggi il riconoscimento ufficiale da parte della madre arrivata a Macerata da Roma.
I Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Macerata stanno ricostruendo le fasi successive all’allontanamento volontario della ragazza dalla comunità e le circostanze dell’abbandono dei trolley a Casette Verdini nel comune di Pollenza. Acquisite le immagini delle videosorveglianze di diverse aziende della zona. Alcuni residenti hanno rilevato che i loro cani abbaiavano in continuazione fin dalla sera precedente al ritrovamento del cadavere.
Gli investigatori, coordinati dal pm di Macerata Stefania Ciccioli, stanno vagliando anche le amicizie e le frequentazioni romane e maceratesi della ragazza.
La trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ si era occupata del caso descrivendo Pamela in un momento di grande fragilità in cui poteva avere bisogno di aiuto. Proprio per questo l’incontro con persone sbagliate è fra le ipotesi alla base dell’omicidio.
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