A Musicultura gli incanti di Mario Venuti, applausi a Piero Romitelli
“Quando si fa musica, bisogna sgombrare la mente, lasciarsi andare e fare quello che si sa fare, come dei semplici artigiani.” Così Mario Venuti ha aperto venerdì il secondo week end delle audizioni live del Festival Musicultura Radio 1 Rai intonando al pianoforte le note della struggente E’ stato un attimo, cantata in un emozionante duetto con il pubblico.
“Qualche giorno fa, un giornalista ha osservato che le mie canzoni sono piene di paradossi. Probabilmente è dovuto alle mie origini siciliane, una terra ricca di contrasti, nella mia canzone scrivo che l’amore non è quello che abbiamo ma è quello che ci manca” e parte con il brano Quello che ci manca.
Un incontro con uno degli autori più importanti della musica italiana degli ultimi 30 anni, che ha permesso di conoscere da vicino il cantautore siciliano per il quale “il pop è un termine nobile, che unisce Domenico Modugno e Luigi Tenco, Elvis Costello e i Talking Heads, i Beatles e Lucio Battisti”. Certi artisti hanno bisogno del palco per riflettere, della chitarra per pensare, del confronto col pubblico per scrivere. E così Mario si è offerto al pubblico di Musicultura nell’arrangiamento più puro, accompagnando la sua voce con una chitarra ha intonato Crudele, “quando ho portato questa canzone a Sanremo nel 2004 i giornali il giorno dopo intitolarono i pezzi <il sadomaso sbarca a Sanremo>” – ricorda ridendo l’artista. Con uno sguardo verso l’amato Brasile, Mario racconta sognante al numeroso pubblico rapito dal suo talento, anche la fortuna di chi nasce danzando sul naso del mondo e inventa la bellezza: Fortuna. Il live prosegue in un tripudio di emozioni con Veramente e Mai come ieri, applauditissimo per la performance generosa ed impeccabile, il cantautore siciliano torna sul palco per concedersi ancora con la travolgente ” A ferro e fuoco”.
Sul palcoscenico di Musicultura nelle audizioni live che prevedono l’ascolto dei sessanta artisti in gara 2017, selezionati sugli ottocento iscritti, il primo marchigiano è stato Piero Romitelli (nella foto del titolo) di Morrovalle, accompagnato dal pianoforte, con i brani che l’autore stesso definisce i suoi più veri e autentici: Caro Amore, L’Alfabeto dei Silenzi e Mai Abbastanza. “Sentivo la mancanza dell’adrenalina che ti prende quando stai per salire sul palco” ha dichiarato Romitelli, classe ’86 ex Pquadro, il duo con cui vince Sanremolab nel 2006, e con cui ha interpretato la colonna sonora del film Disney “High School Musical 2”. Poi il cambio di direzione, Piero si dedica esclusivamente al songwriting per grandi interpreti, come Marco Mengoni, Dolcenera, Raf, Chiara Galiazzo, Francesco Renga e molti altri. Dal 2014 è autore in esclusiva Sony atv e i suoi brani vengono inseriti in progetti discografici insieme a firme prestigiose, tra i cui James Blunt, Tiziano Ferro, Cesare Cremoni, Ivano “Pur essendo giovane, – ha detto l’artista marchigiano- sento che il tempo vola e credo che solo la musica rende immortale un momento”.
Tra gli altri artisti in gara venerdì sera: Valerio Buchicchio in arte Buva, Shark e Groove Lucia Montrone alias Luce e Gaetano Mongelli, in arte Tano, a cui è andato l’apprezzamento del pubblico con il ‘Premio Val di Chienti’ espresso dai voti dei presenti in sala.
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