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Musicultura Festival, lo Sferisterio premia i Santamarea

Musicultura Festival, lo Sferisterio premia i Santamarea
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La XXXIV Edizione di Musicultura Festival allo Sferisterio di Macerata è stata vinta dai palermitani Santamarea.

“Grazie grazie a tutti! Siamo contentissimi non ce l’aspettavamo… Dedichiamo questa vittoria al nonno, è stato il nostro primo sostenitore, ci ha avviato alla musica”, hanno detto emozionati i Santamarea, tre fratelli e una “sorella acquisita”.

Sono Vincitori Assoluti del premio decretato dal pubblico con la canzone intitolata come il gruppo.

Santamarea è un progetto nato nel 2022, la band è composta dai fratelli Gelardi, Stefano 22 anni (voce, synth), Francesco 25 anni (chitarra elettrica, cori), Michele 18 anni (batteria, percussioni, pianoforte, cori) e dall’amica d’infanzia Noemi Orlando 23 anni (basso elettrico, cori).

Nel brano “Santamarea”, la band imprime una fervida immaginazione in una canzone espressivamente matura, dove testi recitati, cori, elettronica, figure ritmiche e accenti popolari concorrono all’armonia del risultato finale.

Immagini e sensazioni evocate da statue e dipinti di una chiesa innescano un racconto tanto visionario quanto originale, in bilico tra sacro e profano, che incuriosisce, coinvolge e, nel farsi invocazione, commuove.

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Santamarea

 

Ai Santamarea vanno i 20 mila euro del Premio Banca Macerata che intendono investire nel loro progetto musicale.

Il gruppo siciliano ha prevalso sugli altri artisti finalisti: AMarti con la canzone “Pietra”, Ilaria Argiolas con “Vorrei guaritte io”, cecilia con “Lacrime di piombo da tenere con le mani”, Lamante con “L’ultimo piano”, Simone Matteuzzi con “Ipersensibile”, Cristiana Verardo con “Ho finito le canzoni” e Zic con il brano “Futuro stupendo”.

I Santamarea hanno fatto incetta di riconoscimenti, ricevendo anche il Premio PMI per il Miglior Progetto Discografico e il Premio Unimarche per il miglior testo nella serata inaugurale del Festival.

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Lamante e John Vignola

Poi nella finalissima si sono aggiudicati la Targa della Critica intitolata a Piero Cesanelli, l’ideatore di Musicultura e direttore artistico dalla prima edizione fino al 2019, consegnata da Fausto Pellegrini di Rainews24.

Il Premio Nuovo Imaie, un riconoscimento di 10 mila euro per la realizzazione di una tournée, consegnato dal giornalista e critico musicale di Rai Radio 1 John Vignola, è stato assegnato a Lamante.

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Simone Cristicchi e Amara

La serata finale del Festival, condotta brillantemente da Flavio Insinna e Carolina Di Domenico, si è aperta con l’esibizione a sorpresa di Simone Cristicchi e Amara con un toccante omaggio a Franco Battiato.

Ispirati dal repertorio mistico del grande Maestro, i due artisti hanno interpretato i suoi messaggi spirituali con le canzoni “L’ombra della luce” e la bellissima “La cura”.

Vincitore di Musicultura nel 2005, Simone Cristicchi ha ricordato la sua prima volta allo Sferisterio: “Quell’anno è sempre nel mio cuore, Musicultura mi ha permesso di spalancare le ali e poi di vincere Sanremo… Tutto è partito da questo Festival”.

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Flavio Insinna, Mogol e Carolina Di Domenico

Sul palcoscenico dello Sferisterio è salito Mogol, creatore di brani indimenticabili che hanno segnato la storia e la cultura del nostro Paese, autore di più di mille canzoni che hanno venduto nel mondo oltre 500 milioni di dischi

E’ stato accolto con una standing ovation e ai microfoni di Carolina Di Domenico ha raccontato il segreto del suo lavoro: “Io mi lascio ispirare dalla musica, quando la sento cerco di capire cosa mi sta dicendo. E’ la musica che mi suggerisce le parole, nascono così le mie canzoni”.

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Flavio Insinna, Gianmarco Carroccia, Mogol, Carolina Di Domenico

A ricordare lo strepitoso canzoniere di Mogol-Battisti, Gianmarco Carroccia l’interprete più fedele e attendibile del repertorio immortale di Lucio Battisti.

Allievo del Cet di Mogol, Carroccia ha cantato “Emozioni”, “I giardini di Marzo” e “Il mio canto libero”, accompagnato da Adriano Taborro al mandolino e Casta alla chitarra.

A Mogol è stata consegnata l’Onorificenza per Alti Meriti Artistici dal Rettore dell’Università di Macerata John Mc Court e dal delegato del Rettore dell’Università di Camerino Roberto Giambò, “per il suo lavoro e la sua carriera lunga oltre 60 anni”.

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Il Rettore Unimc John Mc Court e il delegato Unicam Roberto Giambò consegnano l’onorificenza a Mogol

In omaggio a Franco Califano, uno degli autori più ispirati della canzone italiana, poeta, attore e filosofo, Flavio Insinna ha letto i versi di “Nun me portà a casa”. Un capolavoro di Califano che racconta la vita di un uomo che implora il suo amico di non riaccompagnarlo a casa, perché è un inetto, un fallito, avvinazzato, incapace di insegnare qualcosa ai figli, campato dalla moglie.

Sul palco del Festival, Ermal Meta si è unito ad Insinna nell’omaggio a Califano con una suggestiva interpretazione di “In un tempo piccolo”.

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Ermal Meta tra Flavio Insinna e Carolina Di Domenico

Una canzone che ho sempre amato – ha detto l’artista -. La voce di Califano racconta più della canzone stessa, la prima volta che l’ho sentita mi sono sbriciolato e ricomposto in un modo nuovo”.

Ermal Meta, accompagnato dagli Gnu Quartet, ha proseguito con la sua “Piccola anima” e ha chiuso l’esibizione tra gli applausi emozionati del pubblico con “Mi salvi chi può”.

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Dardust

Finale esplosivo con atmosfere da rave allo Sferisterio con Dardust, pianista, compositore e produttore discografico.

Dario Faini, in arte Dardust, marchigiano di Ascoli Piceno, con un set tra elettronica, musica classica e contaminazioni urban e pop, ha letteralmente infiammato i presenti allo Sferisterio.

Tra i pezzi ha offerto una versione strumentale della hit sanremese di Lazza “Cenere” e una rivisitazione in chiave elettronica di una tarantella di Rossini unita ad una pizzica del ‘600.

“Sono molto legato a Musicultura – ha raccontato Dardust. Mio padre era un appassionato del Festival e mi faceva iscrivere ogni anno. Dopo alcuni rifiuti ho capito che dovevo impegnarmi di più. Essere qui come ospite è per me un grande onore, non bisogna mai mollare”.

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La finalissima di Musicultura ha visto anche gli interventi dalla Stazione Bus di Rai Radio 1, la radio ufficiale del Festival, di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola.

Main Media Partner di Musicultura è la Rai, con Rai Radio1, Rai 2, TGR, Rainews24, Rai Canone, Rai Italia e RaiPlay Sound impegnate a raccontare l’evento a tutto tondo.

Le serate finali di Musicultura si potranno rivedere su Rai 2 nella trasmissione televisiva in onda il 6 luglio, firmata dalla regia di Duccio Forzano, che verrà diffusa nei cinque continenti da Rai Italia.

www.musicultura.it

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