A Mogliano personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata, della Stazione Carabinieri di Mogliano e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata è intervenuto per contrastare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro di cittadini stranieri clandestini.
Nella serata di mercoledì le Forze dell’Ordine hanno effettuato un accesso all’interno di una ditta di Mogliano in un immobile isolato in aperta campagna.
L’attività è intestata a una cittadina cinese in regola con le norme sul soggiorno in Italia, ma di fatto gestita da un’altra connazionale regolarmente soggiornante sul territorio nazionale.
L’opificio, composto da due vani situati a piano terra del casolare, è risultato privo del documento di valutazione dei rischi e del piano di evacuazione.
Inoltre, non si era provveduto a eseguire l’informazione e la formazione dei lavoratori, non era stata garantita la sorveglianza sanitaria per i lavoratori, risultava mancante la nomina del medico competente e i locali si presentavano insalubri e in mediocre condizioni igienico sanitarie.
Le titolari sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per gravi violazioni di norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le due donne sono state deferite anche alla Procura dei Minori per aver adibito al lavoro una minorenne, non impiegabile.
All’interno dell’immobile, identificati 11 cittadini extracomunitari di nazionalità cinese che operavano senza alcuna tutela per la loro sicurezza e salute.
Terminata la verifica, considerate le gravi violazioni in materia di sicurezza e l’impiego di manodopera irregolare, è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale e comminata la sanzione di circa 130 mila euro.
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