Mauro Mazziero e Alberto Nemo firmano l’album “Giostre”
Incontro artistico tra Mauro Mazziero e Alberto Nemo, nel 2018 tra i vincitori in finale di Musicultura, il noto festival di musica popolare e d’autore che celebra le serate conclusive nel suggestivo scenario dello Sferisterio di Macerata.
Mauro Mazziero è personaggio eclettico, fotografo, ceramista, pittore ed esperto in tecniche di comunicazione multimediale. Vive a Potenza Picena, è nato a Recanati nel 1966 e si è diplomato all’ Accademia di Belle Arti di Macerata, capace con la sua identità poetica e la sua abilità tecnica di confrontarsi con i diversi linguaggi artistici e soprattutto con alcuni grandi maestri.
L’atmosfera marchigiana spesso si compone di elementi mistici e profani, dei tanti volti del bello, che incrociandosi producono sinergie virtuose come questa tra Mazziero e Nemo.
Dalla loro collaborazione arriva “Giostre”, il primo disco a uscire nel 2020, appena scoccata la mezzanotte ed entrati nel nuovo anno.
Stratificato, suggestivo, intimo, vorticoso, ricco di riferimenti e steso su un tappeto sonoro avvolgente, il primo disco del nuovo decennio nasce e si sviluppa attorno a 11 acquerelli su carta cinese raffiguranti la giostra e realizzati da Mazziero. I brani prendono vita partendo da alcune registrazioni casalinghe di Mazziero (carillon, giostrine giocattolo, automi, fischi, rumori ambientali, campane tibetane, ecc…) successivamente elaborate da Nemo per comporre la colonna sonora di quest’opera. Il disco, il primo prodotto da MayDay, contenitore di linguaggi artistici di Potenza Picena, nasce quasi per caso.
«Tutto è cominciato quando ho appeso alle pareti del mio studio i disegni delle giostre di Mauro – racconta Alberto Nemo –. Ho iniziato ad entrare dentro ognuna di essa girando in un vortice d’ebrezza. Per qualche settimana ho pensato a che suono potesse avere una giostra. Volevo dare delle parole ad una giostra. Poi Mauro ha condiviso con me registrazioni casalinghe – continua il compositore –. In alcune c’era lui che fischiava, in altre lui mentre si lavava la faccia, in altre semplicemente suoni dell’ambiente. Pure il suo carillon ed alcuni giocattoli; una campana tibetana. Ho deciso di sovrapporre me stesso ad ogni singola registrazione – spiega Nemo –. Liberamente, come quando due corpi si sovrappongono. Mi sono lasciano guidare dai suoni di Mauro, che più vicini sono alla sua opera. Ho danzato con loro. Ho suonato con loro. Ho parlato con loro. Ho pregato con loro. Così in maniera molto naturale, in una sola notte, ho composto le musiche di questo disco».
«La giostra – aggiunge Mazziero – è intesa come metafora della vita, una sorta di tempio giocattolo su cui si muovono personaggi reali ed immaginari in un luogo deputato nel quale, mascherato da gioco, si attua il rito delle relazioni tra gli uomini e il mistero».
Dopo questo lavoro, a febbraio uscirà “Io Dio No”, un album inedito di brani scritti da Alberto Nemo circa 10 anni fa e che tornano ancora una volta alla vita anche grazie al lavoro di Mauro Mazziero. Sarà infatti l’artista a disegnare a mano, ogni copertina del vinile che, di volta in volta, verrà stampato. Ma questa è ancora un’altra storia.
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