Si è tenuto a Macerata, alla Biblioteca comunale, un nuovo incontro degli amministratori locali che hanno sottoscritto nello scorso novembre il manifesto della Marca Maceratese (Ma.Ma.), con cui nel post terremoto si affermano progetti e idee per ricostruire il territorio a partire dalla valorizzazione del patrimonio culturale.
Il manifesto ha visto aumentare le adesioni dei Sindaci e ha registrato il sostegno delle due Università del territorio, dell’Accademia di Belle arti e di altri organismi operanti sul versante culturale. Dalla sua stesura a oggi hanno dichiarato la condivisione delle idee i comuni di Macerata, Matelica, San Severino, Treia, Tolentino, Monte San Giusto, Ripe San Ginesio, Camerino, Castelraimondo, Morrovalle, Porto Recanati, Montelupone, Pollenza, Esanatoglia, Recanati, Visso, Fiastra.
“L’esperienza del Ma.Ma. rappresenta l’opportunità di costruire una rete di comuni che vogliono da subito ripartire valorizzando il nostro capitale culturale – ha affermato Stefania Monteverde, assessore alla cultura e vicesindaco di Macerata che ha guidato l’incontro -. Grazie al Ma.Ma. possiamo rafforzare la nostra vocazione naturale ad essere distretto culturale e turistico con un grosso impegno dal basso che, nonostante siamo ancora in emergenza, ci renderà forti nella ricostruzione. E’ una palestra per costruire un sistema di sviluppo a base culturale”.
Nel corso dell’incontro, oltre alla necessità di maggiore chiarezza sulle modalità di coinvolgimento dei Comuni ai tavoli di lavoro dell’ANCI Marche, si è ribadita la disponibilità già comunicata di alcuni depositi in prossimità delle zone maggiormente colpite, in merito alla quale occorre interpellare nuovamente la Regione. In particolare, la lista concordata dagli amministratori propone il Castello della Rancia di Tolentino, il deposito attrezzato di Matelica, il Lanciano Forum di Castelraimondo, spazi adeguati per conservare nel territorio le opere recuperate, evitando inutili e dispendiose dispersioni del patrimonio.
Si è inoltre delineato un programma di mostre attinenti la storia artistica e culturale del territorio colpito, finalizzate a una graduale ripresa delle attività culturali mediante la creazione di eventi di richiamo nelle zone incluse nel cratere, a partire da quelle non epicentriche, per poi toccare nel corso di un triennio l’intero territorio coinvolto dal sisma.
“Possiamo da subito organizzare mostre con le opere del nostro territorio, necessarie per raccontare il nostro territorio che è vivo e agibile – ha spiegato Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica e storico dell’arte -. Sono tanti gli spazi espositivi adeguati da San Severino a Macerata, da Treia a Recanati e tanti altri già possibili per rimettere al centro il patrimonio. Saranno mostre accompagnate da itinerari volti a mettere in luce la ricchezza di un tessuto artistico, urbanistico e ambientale alla cui rinascita occorre da subito lavorare e contribuire”.
La proposta di un piano triennale di mostre ed eventi sarà al centro del prossimo incontro per progettare un percorso condiviso con tutti i comuni che vorranno partecipare.
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