Importante sopralluogo al Santuario di Santa Maria delle Vergini a Macerata da parte dei tecnici del Comune insieme a Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Unità di Crisi del Mibact, per intervenire in particolare sulla cupola gravemente lesionata dal sisma.
“Si procederà da subito alla messa in sicurezza dall’esterno per la sicurezza della viabilità pubblica con la cerchiatura del tamburo della cupola e di altri interventi necessari, – ha spiegato l’assessore ai beni culturali Stefania Monteverde. – Rafforzerà la stabilità dell’edificio lesionato ma è necessario programmare l’intervento di recupero. La cupola è lì dal 1566 ed è un patrimonio inestimabile. Abbiamo anche concordato il recupero delle opere d’arte che sono ancora nella chiesa, e debbono essere messe in sicurezza nei depositi del Palazzo Buonaccorsi insieme alle altre già recuperate nel primo intervento che abbiamo fatto. Penso in particolare all’affresco della Madonna delle Vergini che già il 31 marzo del 1605 venne tagliato dal muro della vecchia chiesa originaria, poi demolita, e trasportato nella grande cappella dove sta ora. Ed ora si muove una seconda volta. Una storia di cura del patrimonio da parte della comunità del territorio, che continua a farlo anche oggi”.
Gli interventi di messa in sicurezza con opere provvisionali esterne saranno eseguiti nei prossimi giorni dai Vigili del Fuoco in collaborazione con l’ufficio tecnico del Comune di Macerata che metterà a disposizione l’autogru necessaria. Successivamente si rende necessaria l’adeguata progettazione di recupero e ricostruzione da eseguire con ditta specializzata e su progetto Mibact per il ripristino della piena funzionalità dell’edificio.
“Sarà un tempo lungo, purtroppo – continua l’assessore – Per questo vogliamo esporre con una mostra a primavera le opere del Santuario di Santa Maria delle Vergini a Palazzo Buonaccorsi, per dare visibilità alla ricchezza del patrimonio lì conservato e tenere viva la memoria e l’attenzione su un gioiello da riportare presto al suo splendore e alla sua funzione. E’ quello che abbiamo affermato come amministratori con il Manifesto della Marca Maceratese per Ripartire dal Patrimonio Culturale nel dibattito sulla questione dei beni culturali e sisma: le opere d’arte colpite dal sisma restano nel territorio per valorizzare il legame con la comunità e rilanciare il turismo”.
Le opere d’arte che debbono ancora essere recuperate con un intervento più impegnativo sono l’affresco La Madonna delle Vergini di Lorenzo Pittori del 1533, la Fuga in Egitto di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino del 1640, posta in alto nella Cappella di S. Maria delle Vergini, l’Estasi di San Filippo, opera di Giuseppe Marchesi detto Sansone, e la pala dell’altare maggiore, le Nozze di Cana e cena del Signore con gli Apostoli dei fratelli Vincenzo e Cesare Conti del 1595.
Il primo intervento di recupero è stato fatto il 3 novembre, a 3 giorni dalla grande scossa del 30 ottobre, e in quell’occasione sono state spostate parte delle 21 opere custodite nel santuario ed è stata messa in sicurezza l’Adorazione dei Magi del Tintoretto. Anche il coccodrillo impagliato, presumibilmente del 1590, custodito nel santuario è stato messo in salvo nel convento dei frati. La chiesa è di proprietà del demanio e gestita dalla comunità dei Padri Carmelitani che hanno in custodia la chiesa dal lontano 1566. Nel 1869 ha ottenuto il riconoscimento come Monumento d’Arte da parte del governo italiano.
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