Martedì 22 gennaio, dalle 9 alle 11, al Teatro Don Bosco di Macerata si terrà la prima delle iniziative in programma per il Giorno della Memoria, con l’incontro “Parole vive – Perlasca. Il silenzio del giusto”. Parteciperanno Franco Perlasca e Luciana Amadio, figlio e nuora di Giorgio Perlasca, l’uomo che riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ebrei ungheresi a Budapest. L’incontro, in collaborazione con la “Fondazione Giorgio Perlasca” e la Compagnia Teatrale Oreste Calabresi, propone la visione di un filmato con stralci dell’intervista rilasciata da Giorgio Perlasca al Museo dell’Olocausto di Washington, letture da “Se questo è un uomo” di Primo Levi, un confronto con gli studenti del Liceo Scientifico, del Liceo Classico e dell’ITC.
Nell’occasione il Prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, consegnerà l’onorificenza ai congiunti di Giovanni Renna, insignito della Medaglia d’Onore riservata ai cittadini italiani che sono stati deportati o internati nei lager nazisti.
Le varie iniziative previste sono promosse da Comune di Macerata, Prefettura di Macerata, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Macerata “Mario Morbiducci” (ISREC), Anpi, Ufficio Scolastico Provinciale, con il coinvolgimento delle scuole cittadine.
Giovedì 24 gennaio seguirà, dalle 16 alle 19 presso la Biblioteca Mozzi Borgetti, l’appuntamento con il Seminario di didattica della Shoah: fascismo e razzismo, una giornata di studi con gli interventi di Paolo Pezzino, presidente Istituto Nazionale Ferruccio Parri, e Gianluca Gabrielli, insegnante e studioso di razzismo fascista e colonialismo italiano. L’iniziativa è curata dal l’Isrec.
Domenica 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, istituito nel 2000 dalla legge 211 con cui: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah, sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”
Molte le iniziative, le occasioni di conoscenza e riflessione messe in campo in tutta la provincia.
Martedì 29 gennaio, in collaborazione con l’ANPI Comitato Provinciale e l’Isrec, ore 11 alla Terrazza dei Popoli, appuntamento aperto a tutta la cittadinanza per la piantumazione di 20 rose bianche in ricordo della tragica storia di altrettanti bambini ebrei, deportati da Francia, Italia, Olanda, Polonia Slovacchia prima al campo di sterminio Auschwitz-Birkenau, poi nel campo di concentramento tedesco di Neuengamme (Amburgo), dove divennero vittime degli esperimenti medici e della brutalità insensata della politica di sterminio del Terzo Reich.
Sono inoltre previste due lezioni/laboratorio, la prima sul tema “Campi di concentramento in provincia di Macerata” a cura di Annalisa Cegna dell’Isrec la quale simulerà, grazie a materiali multimediali, come attraverso fonti d’archivio e ricerche di prima mano, sia possibile ricostruire le storie delle donne e degli uomini che, durante la Seconda Guerra mondiale, sono stati internati nei campi di Urbisaglia, Sforzacosta, Treia e altri centri del territorio maceratese.
La seconda lezione “Ad Auschwitz c’era un’orchestra” sarà invece a cura di Stefano Rocchetti, sempre dell’Isrec. Si tratta di un incontro storico-musicale raccontato attraverso l’ascolto e la lettura di alcuni autori, tra cui Primo Levi e Fania Fénelon, la proiezione di parti di film, di documentari e testimonianze di alcuni sopravvissuti. Il tema affrontato ha una duplice chiave di lettura: da una parte la musica utilizzata come arma distruttiva e umiliante da parte dei nazisti e dall’altra la musica che salva e che conforta contrastando le barbarie e l’annientamento inflitto quotidianamente.
Altre iniziative sono previste a cura degli insegnanti delle scuole nel corso delle attività didattiche educative e formative.
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