Domenica 5 maggio ultima giornata di Macerata Racconta, il festival letterario che chiuderà i battenti presentando gli ultimi ospiti della 14a edizione dedicata al tema “Gli errori”.
Dall’anteprima del 30 aprile e nei giorni scorsi, Macerata Racconta è stato seguito dal solito numeroso pubblico che ha affollato ogni evento tenuto (tra i 48 in programma in 19 luoghi diversi).
Il calendario degli appuntamenti di domenica non prenderà però il via alle 12, come previsto, con Valeria Parrella e il suo ultimo lavoro “Piccoli miracoli e altri tradimenti”. L’autrice non potrà essere presente a causa di una improvvisa indisposizione.
Nel pomeriggio, ore 17 agli Antichi Forni, Francesco Rapaccioni introdurrà Giulia Corsalini e il suo libro “La condizione della memoria”. Una vita che affiora da un ricordo portando con sé i suoi drammi sepolti e la promessa che tutto ciò che è esistito e dimenticato può esserci un giorno restituito.
Sempre alle 17, Bottega del Libro, attività per bambini e bambine, età 6 anni, “Storie tutte sbagliate. Giochiamo ad inventare storie strampalate”.
Alle 17.30, Cine-teatro Italia, torna a Macerata Racconta la Dozzina del Premio Strega 2024, tour ufficiale, unica tappa nelle Marche, incontro con i 12 candidati della LXXVIII edizione del più importante premio letterario italiano. parteciperanno dunque Sonia Aggio, Adrian Bravi, Paolo di Paolo, Donatella Di Pietrantonio, Tommaso Giartosio, Antonella Lattanzi, Valentina Mira, Melissa Panarello, Daniele Rielli, Raffaella Romagnolo, Chiara Valerio e Dario Voltolini.
Attenzione puntata anche sull’incontro fissato per le 18.30 al Teatro della Filarmonica con Vera Gheno – punto di riferimento per un corretto uso del linguaggio specialmente nel web, è una sociolinguista e autrice italiana, specializzata in comunicazione digitale – che nel corso dell’incontro, valido come formazione per insegnanti ed educatori e come credito formativo per avvocati, presenterà “Grammamanti”.
Le parole sono centrali nelle nostre vite e dischiudono infinite opportunità. Per questo dovremmo instaurare con loro una vera e propria relazione amorosa, sana, libera, matura. Perché le parole ci permettono di vivere meglio e ci danno la possibilità di cambiare il mondo. Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e cosí comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, ma altre ancora, nel contempo, nascono. E tutto questo dipende da noi parlanti: non c’è nessuna Accademia che possa davvero prescrivere gli usi che possiamo farne; siamo noi a deciderlo e permettere il cambiamento. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.
Per Macerata Racconta gran finale con Alessandro Bergonzoni che alle 21.15 al Cinema Italia sarà protagonista di “Sviste Abagli e Strafalconi: quali differenze (l’errorismo nel mondo contemporaneo)”. Una delle menti più sorprendenti e originali del teatro italiano in una lectio inedita sull’errore.
Alessandro Bergonzoni, poliedrico artista, autore e attore teatrale. Sperimentatore linguistico ed esploratore del comico, è una delle menti più originali dello spettacolo italiano. Ha scritto e interpretato 15 spettacoli, con i quali ha vinto i principali premi italiani, tra cui il Premio UBU nel 2009. Da anni scrive per «il Venerdì di Repubblica» e «Robinson» la rubrica Aprimi Cielo. Dal 2005 espone in gallerie e musei italiani la sua produzione artistica, creando anche performance site-specific. Tra i suoi libri ricordiamo: Le Balene restino sedute (Palma D’Oro 1990 a Bordighera), Opplero. Storia di un salto, pubblicato nel 1999 poi divenuto uno spettacolo dal titolo Grilli, cicalle ed altri erorri. Tra gli altri suoi libri ricordiamo Non ardo dal desiderio di diventare uomo finchè posso essere anche donna bambino animale o cosa (2005); Bastasse grondare (2009) e la raccolta poetica L’amorte (2014). Al percorso artistico unisce un interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia e al mondo carcerario. Al cinema ha partecipato al Pinocchio di Roberto Benigni e al Quijote di Mimmo Paladino. Ha collaborato con Radio2 e Radio3 Rai e con le principali testate giornalistiche.
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