Dopo l’approvazione del progetto esecutivo, a breve verrà emesso il bando per la realizzazione dei lavori di risanamento conservativo dell’ex GIL in viale Don Bosco, finalizzati al consolidamento statico dell’intero complesso e alla razionalizzazione dello schema distributivo generale, in vista della destinazione dell’edificio di viale don Bosco a uffici dell’Azienda Pluriservizi Macerata.
L’intervento è stato oggetto questa mattina di una conferenza stampa con il sindaco Romano Carancini, l’assessore ai Lavori pubblici Narciso Ricotta, l’assessore ai Beni culturali Stefania Monteverde, il dirigente dei Servizi tecnici comunali Tristano Luchetti e la collaboratrice Giulia Paoloni.
“E’ la riscoperta di un luogo straordinario molto importante che la città, per vari motivi, fino ad oggi non ha potuto valorizzare. Quella che andiamo a fare – ha detto il sindaco Carancini – non è un’operazione occasionale ma rientra nella pianificazione che abbiamo immaginato per la zona di Macerata in cui l’ex GIL rientra, un obiettivo politico amministrativo che mette insieme vari pezzi: il trasferimento degli uffici comunali in centro storico, quello della Agenzia delle Entrate nella caserma papalina grazie all’idea dell’ex assessore Ubaldo Urbani e il progetto che abbiamo pensato per i Salesiani”.
“Un intervento oneroso per utilizzo a fini pubblici – ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici, Narciso Ricotta ripercorrendo la storia dell’edificio ex GIL e sottolineando la stretta collaborazione del Comune con la Soprintendenza nella redazione del progetto di risanamento – una scelta importante che porta alla riqualificazione di un edificio storico che negli anni ha subito diverse manomissioni e la sfida è quella di riportarlo agli aspetti costitutivi. La consegna avverrà entro la fine dell’anno”.
Il costo dell’intervento ammonta a 2.450.000,00 euro finanziato con mutuo flessibile per 1.895.000,00 euro, mentre i restanti 555.000,00 euro saranno reperiti con la cessione di immobili, che non assolvono più funzioni di pubblico interesse, che sono un edificio plurifamiliare tra le vie don Minzoni e Gioberti e vicolo Squarcia (valore stimato 450.000,00 euro) e una casa colonica in borgo Sforzacosta (valore stimato 105.000,00 euro);
L’edificio ex GIL (la Gioventù Italiana del Littorio, organizzazione giovanile del regime fascista), come noto, è una rara testimonianza nelle Marche del linguaggio razionalista che irrompe nel panorama italiano negli anni ’30, in un contesto culturale e architettonico ancora intriso di canoni classici, facendosi portatore di nuove istanze costruttive e formali grazie al progetto del giovane architetto Mario Ridolfi. Oggi, pur avendo subito evidenti manomissioni, conserva pienamente tutti i suoi aspetti costitutivi dichiarando il suo valore storico-documentale e architettonico.
“Andiamo verso una prospettiva – ha affermato l’assessore ai Beni culturali, Stefania Monteverde – quella della rigenerazione urbana. Il risanamento dell’ex GIL si lega alle idee che abbiamo sui Salesiani, di tutto uno spazio della città che viene riqualificato. Il progetto che abbiamo proposto a suo tempo legato ai fondi ITI rimane un nostro punto di riferimento e continuiamo a lavorare su quelle riflessioni, su quel ripensamento della città”.
L’attuale progetto di risanamento conservativo è stato redatto dagli architetti Luigi Pavoni e Giulia Paoloni e dai geometri Emerson Breccia e Massimo Micozzi dell’ufficio Tecnico del Comune di Macerata, coordinati dal dirigente del settore, ingegner Tristano Luchetti.
Il ricorso a collaborazioni esterne è avvenuto soltanto per competenze specialistiche che hanno riguardato le aree geologica, sismica e impiantistica.
Il progetto prevede:
– la realizzazione di sistemi di drenaggio ed impermeabilizzazione che assicurino l’allontanamento dell’acqua del terreno dalle strutture murarie contro terra per restituire al terreno la ormai consolidata giacitura;
– il rifacimento dell’impermeabilizzazione della copertura del corpo su pilotis, del vano scala e della porzione in muratura corrispondente all’ex casa del custode, con una rivisitazione dei discendenti pluviali, mentre la realizzazione del sistema fognario sarà progettata e curata dall’Apm;
– la riduzione e, dove possibile, la rimozione delle superfetazioni che sono state realizzate nel corso degli anni per riportare l’edificio alla sua forma originaria;
– il rifacimento degli intonaci e la riproposizione delle tinte originarie per le pareti interne ed esterne del fabbricato;
– il recupero degli infissi originali in acciaio “ferrofinestra” con un miglioramento prestazionale;
– il restauro delle porte originali ancora presenti;
– il recupero delle pavimentazioni originali, anche integrando eventuali porzioni mancanti o incoerenti, e la sostituzione delle pavimentazioni più recenti con materiali della tipologia originaria, nonché la realizzazione nella zona adibita a palestra di un pavimento modulare sopraelevato;
– il rifacimento delle controsoffittature per esigenze impiantistiche e di isolamento termico;
– la demolizione delle partizioni interne non coerenti con il progetto originale;
– la realizzazione di un maggior numero di servizi igienici;
– la realizzazione ex novo dell’impianto di climatizzazione invernale ed estiva;
– il recupero degli spazi esterni;
– l’abbattimento delle barriere architettoniche.
L’interevento riporterà l’immobile ex GIL alla sua origine restituendo alla città un edificio di importante valore architettonico a cui i maceratesi sono molto legati.
(156)