A Macerata tappa di “Io non Rischio”, la campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile promossa dal Dipartimento della Protezione Civile assieme ad Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).
Nel corso della mattinata di sabato, i volontari della Protezione civile si sono impegnati a fornire spiegazioni e risposte dal punto informativo allestito in Piazza della Libertà, ai cittadini che hanno posto quesiti sul rischio sismico e sul rischio alluvione.
Durante l’iniziativa maceratese, inoltre, è stato fatto il punto sui lavori di recupero e messa in sicurezza del patrimonio culturale marchigiano colpito dal sisma con le fotografie de “La Carovana dell’arte salvata: agire insieme per ripartire”. Le foto, scatti di Luca Marcantonelli e Lucia Paciaroni, hanno l’obiettivo di raccontare il prezioso lavoro portato avanti dal Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali Marche e altri Gruppi di Protezione Civile della Regione Marche specializzati sulla salvaguardia del patrimonio artistico che in questi mesi, sempre sotto la direzione dell’Unità di Crisi Regionale del MiBACT, in affiancamento del Nucleo Carabinieri TPC di Ancona e del Corpo Nazionale del Vigili del Fuoco, ha svolto diversi interventi di recupero, tra cui l’imballaggio e la messa in sicurezza di quadri, tele, oggetti sacri recuperati all’interno di chiese, musei e archivi marchigiani.
Presenti in Piazza della Libertà l’assessore all’Ambiente della Regione Marche, Angelo Sciapichetti, il direttore del Dipartimento della Protezione Civile, David Piccinini, il responsabile regionale del settore volontariato, Mauro Perugini, l’assessore alla Cultura del comune di Macerata, Stefania Monteverde, la responsabile del Gruppo Legambiente Beni Culturali, Antonella Nonnis, la presidente di Legambiente Marche, Francesca Pulcini e tanti volontari. Sono stati raccontati i numeri di questo anno di volontariato del Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali: 3.771 opere d’arte recuperate dai 488 volontari di Legambiente Marche, per un totale di 97 interventi e 3805 ore di servizio.
Un risultato importante, conseguito con grande professionalità, passione e spirito di sacrificio da tutti i volontari che hanno operato dal terremoto del 24 agosto per salvare il patrimonio culturale.
“Informare e formare i cittadini sul rischio sismico e sulla cultura della prevenzione è fondamentale ed è quello che il gruppo di protezione civile ha fatto in questi venti anni dalla sua costituzione – ha spiegato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. “Il ruolo del volontariato e del protagonismo della comunità è stato essenziale in questa emergenza su un tema che rimane centrale, quello dei beni culturali. È indispensabile organizzare la nuova geografia dei beni culturali a partire dalla soluzione del problema dei depositi, che, ad oggi, risultano ancora non idonei alla conservazione delle opere. Questo è un passo imprescindibile per iniziare a ricostruire la comunità e strutturare percorsi di rinascita e ritorno dei cittadini, dei turisti e dell’economia locale nelle aree colpite.”
“Ci ritroviamo a distanza di un anno quando ci chiedevamo cosa fare, da dove ripartire” – ha affermato Stefania Monteverde, vice sindaco e assessore alla Cultura di Macerata –. “Abbiamo creato una rete efficace e produttiva composta dalla Regione Marche, dalla Protezione civile, dai Comuni con i quali abbiamo condiviso il Manifesto della Marca Maceratese e, soprattutto, da tanti volontari preparati e formati che hanno svolto un lavoro impagabile, un lavoro di cura e di salvaguardia del territorio”.
“Ringrazio tutto il volontariato attivo in questa emergenza, che svolge un’essenziale azione di divulgazione e informazione ai cittadini sui rischi derivanti dalle calamità naturali – ha aggiunto Angelo Sciapichetti, assessore all’Ambiente della Regione Marche –. “È importantissimo, infatti, diffondere la cultura della prevenzione, per permettere ai cittadini di imparare ad affrontare prontamente le eventuali emergenze e di conoscere a fondo il proprio territorio, di cui siamo tutti responsabili”.
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