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Macerata, inaugurato il campus con le scuole Alighieri e Mestica

Macerata, inaugurato il campus con le scuole Alighieri e Mestica
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Il nuovo campus scolastico Alighieri-Mestica a Macerata è realtà, simbolo della rigenerazione della città e del territorio dopo il sisma del 2016. L’inaugurazione è avvenuta nell’area delle ex Casermette, in via Roma, con una cerimonia che ha visto presenti la Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico Alessia Morani, l’ambasciatore del Qatar Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki, il direttore del Fondo per lo sviluppo del Qatar Khalifa Bin Jassim Al Kuwari, il commissario straordinario per la Ricostruzione post sisma Piero Farabollini, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, quello della Provincia Antonio Pettinari, il sindaco di Macerata Romano Carancini e alcuni primi cittadini del territorio, il vescovo Nazzareno Marconi, i componenti della Giunta e i consiglieri comunali, le altre principali autorità civili e militari.

Sono state realizzate nel campus due nuove scuole, la “Dante Alighieri” e la “Enrico Mestica”, grazie a un investimento totale di 16 milioni di euro, finanziati con ordinanza n. 14 del 16 gennaio 2017 del Commissario di Governo per la Ricostruzione, con il contributo del Qatar di 5,6 milioni di euro, in particolare per la costruzione della “Enrico Mestica”.Le sedi dei due istituti sono state gravemente danneggiate dal terremoto, ora nel campus trovano nuova, moderna e sicura collocazione, coprendo l’offerta formativa dalla scuola d’infanzia alla secondaria di primo grado.

Dall’estate 2017, stagione in cui partì la demolizione degli edifici che dal 1952 hanno ospitato l’ex scuola specialistica dell’aeronautica SARAM prima e della Guardia di Finanza dopo, sono passati poco più di due anni, durante i quali il percorso che ha consentito la costruzione delle due nuove scuole è andato avanti in alcuni frangenti incontrando qualche complessità, come forse è normale che sia in un’opera pubblica di tale portata e tra le più importanti del cratere.

L’opera comunque ha visto la luce in quasi 400 giorni, un arco temporale di tutto rispetto se si pensa che, in base all’ultimo rapporto realizzato dall’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici (UVER), il tempo di attuazione medio di un’opera pubblica è di 4 anni e mezzo.

La cerimonia si è svolta davanti ai due edifici che entreranno in funzione il 7 gennaio, alla ripresa delle lezioni dopo le feste. Davanti anche a centinaia di persone, tra cui molte famiglie degli studenti, che poi hanno visitato con curiosità l’interno delle scuole.

Il coro delle scuole Alighieri e Mestica

Inizio con gli inni nazionali del Qatar e d’Italia, eseguiti e cantati da 50 bambini dei due istituti scolastici, quindi il benvenuto del sindaco Romano Carancini, spiegando perché per Macerata quello odierno rappresenta “il giorno”.

“Non un giorno qualsiasi, non il raggiungimento di un grande traguardo – ha detto Romano Carancini – bensì il giorno preciso della rinascita e della gioia per tutta la comunità, per i nostri figli, per gli studenti, per le loro famiglie che si accingono a vedere ripagato un complicato tempo di sacrificio e di attesa. La giornata di oggi rappresenta più cose: un segno di ricostruzione, una spinta di fiducia, una manifestazione di impegno reale e il risultato di un grande coraggio”.

Dopo aver ricordato la tragedia del sisma ha affermato che “superato il primissimo tempo dell’emergenza e della fisiologica paura, le Istituzioni hanno intrapreso il loro percorso di coraggio, prendendo direzioni non scontate ma basate su una visione nitida e lungimirante di un progetto di città funzionale al benessere collettivo. Una visione non del singolo ma condivisa, un disegno di squadra, concepito e portato avanti in modo sincero e appassionato da tutta la mia giunta, grazie all’apporto competente e specifico dei miei assessori e in particolar modo dell’assessore all’edilizia scolastica Paola Casoni e del Consiglio comunale.”

Il pensiero del sindaco Carancini è andato “al grande impegno portato avanti dai sindaci del cratere”, ponendo l’accento sui tanti esempi di ricostruzione “che si stanno conducendo sul nostro territorio – ha proseguito – con dispendio di impegno e di energia, ma anche con la grande passione dettata dall’amministrare con il cuore, dall’attaccamento alla nostra terra, dall’impegno assunto verso le comunità, verso tutti i cittadini.”

Khalifa Bin Jassim Al Kuwari, l’ambasciatore Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki, Romano Carancini, Piero Farabollini

Poi ancora parole di ringraziamento allo Stato del Qatar: “Il Qatar – ha affermato il sindaco Carancini – con la sua sconfinata generosità ha mostrato quel coraggio che salva dall’individualismo e che segue una visione di altruismo e di collaborazione, per tutelare il futuro dei figli del mondo, per permettere una ripartenza più veloce dove c’è caduta, per contribuire allo sviluppo sostenibile del settore educativo, sulla base dei tanto preziosi principi dell’uguaglianza e della pace. Alla delegazione del Qatar qui presente il mio apprezzamento e quello di tutta la città per il grande sostegno e per gli evidenti sforzi uniti al grande lavoro di ricomposizione che il paese sta cercando di portare avanti nell’area del Golfo anche a beneficio dei rapporti internazionali con l’Europa.”

“Questa esperienza ci dimostra come il pubblico può essere all’altezza del privato, nell’efficienza e nella complessità di esecuzione in termini di rapporto con i cittadini. Non possiamo negare come nel caso specifico – ha continuato Carancini – la burocrazia ancora influisca in maniera troppo significativa creando delle lungaggini che determinano una dispersione inutile. Basti pensare al lasso di tempo che intercorre tra i progetti esecutivi e i definitivi con un percorso di validazione eccessivamente prolisso che inficia la potenziale efficienza del sistema. Possiamo però superare questa barriera concedendo ancora più fiducia ai governi locali perché accorciare le distanze con i cittadini è possibile, fornire risposte ancora più veloci e pronte è possibile, crescere in termini di credibilità è possibile.”Ringraziamenti del sindaco sono andati ai Commissari che hanno vissuto la vicenda della ricostruzione delle due scuole, da Vasco Errani a Paola De Micheli e Piero Farabollini, e anche al Governo, alla Cassa Depositi e Prestiti, alle due associazioni di imprese che hanno realizzato i lavori, a quelle che hanno eseguito le opere di urbanizzazione, a tutti gli operai, ai dipendenti e alla partecipate del Comune e alle aziende che hanno gestito la fornitura di utenze.

Il sindaco, prima di congedarsi, ha voluto ricordare di aver mantenuto la promessa fatta alla piccola Veronica in occasione dell’accensione dell’albero di Natale in piazza della Libertà, ovvero quella di aprire le scuole il 7 gennaio 2020, “che saranno le scuole della gioia e dei colori, non solo i colori delle aule, degli arredi, delle pareti, ma soprattutto i colori delle lingue, dei suoni, dei profumi e di tutti i cieli, perché Macerata non conosce solo il bianco e il nero, perché Macerata ogni giorno rinasce e continuerà a farlo grazie al suo meraviglioso coraggio e a quello spirito di generosa accoglienza che saranno sempre la sua forza più grande.”

“Esprimo un solo pensiero – ha detto il governatore delle Marche Luca Ceriscioli, ricordando che quella inaugurata oggi è la 78^ opera realizzata dopo il sisma, la più importante per qualità e impegno economico –, il sisma ci ha fatto vivere tante cose negative ma una ce l’ha fatta riscoprire grazie alla generosità del Qatar, il sentimento della solidarietà e dell’amicizia tra popoli. Questo è il regalo più grande per Natale: non siamo più soli.”

Subito dopo è intervenuto il Commissario per la Ricostruzione Piero Farabollini: “La scuola – ha detto – è uno strumento fondamentale per costruire una identità. Si tratta di una rinascita non solo culturale ma consapevole per forgiare il domani con impegno”. Riferendosi al Governo, al Comune di Macerata e alla generosità del Qtar, ha affermato come la somma degli sforzi sia stata essenziale, di come si sia trattato di una “sinergia virtuosa” pensando alle nuove scuole come a una rampa di lancio. Quindi ha concluso augurando che “da questo luogo il volo possa essere alto e nobile.”“Il progetto che oggi inauguriamo – ha detto l’ambasciatore del Qatar Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki – è la conseguenza diretta di una specifica direttiva dello Sceicco Tamin Bin Hamad Al Thani, Emiro del Qatar, Stato che ha un principio fondamentale, quello dell’importanza della scuola e dell’educazione. Questa – ha concluso – è un’altra conquista per i rapporti che intercorrono tra il Qatar e l’Italia” e ha suggerito come slogan per Macerata, per l’anno alle porte, il 2020, “Educazione, istruzione e istruzione per sempre.”

Sulla stessa linea l’intervento del direttore del Fondo per lo sviluppo del Qatar Khalifa Bin Jassim Al Kuwari: “A luglio del 2018 – ha detto – ci siamo incontrati per la cerimonia della posa della prima pietra per ricostruire la scuole Enrico Mestica e, un anno e mezzo dopo, ne celebriamo la realizzazione. Questa scuola rappresenta il forte rapporto di solidarietà che esiste tra il Qatar e l’Italia, un Paese, quest’ultimo, considerato molto importante per gli investimenti e le attività economiche.”

Il Qatar Fund for Development ha la mission, ricordata dal direttore, di “dare importanza alle scuole per arrivare allo sviluppo sostenibile del settore educativo e promuovere l’istruzione nel mondo.”

Quello di oggi anche per la Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico Alessia Morani è “un giorno di festa straordinario perché – ha affermato – inauguriamo due scuole e non c’è modo migliore per guardare al futuro con coraggio e speranza. Le scuole devono essere luoghi si belli ma soprattutto sicuri e oggi a Macerata c’è tutto questo grazie anche alla generosità del Qatar e sono un modo per dire che la collaborazione è una grandissima opportunità che ha prodotto un risultato importante con una velocità incredibile. Vi porto il saluto del presidente Conte che non è potuto intervenire qui oggi perché impegnato in una riunione del Consiglio dei Ministri, così come la ministra De Micheli.”

A concludere la cerimonia prima di tagliare il nastro e della benedizione del vescovo Nazzareno Marconi, ancora una volta i bambini della “Enrico Mestica” e della “Dante Alighieri” hanno intonato l’Inno alla Gioia. Poi, tutti in visita al campus.

 

La sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessia Morani

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