Mercoledì 4 dicembre alle ore 17, il nuovo Auditorium della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti ospiterà il convegno “Bauhaus. Architettura come fine ultimo”, organizzato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Macerata in collaborazione con il Comune di Macerata, Un’occasione per riflettere sulla portata della scuola di Weimar, fondata nel 1919 da uno dei più grandi maestri del Movimento Moderno, Walter Gropius, sia da un punto di vista storico che progettuale.
Alla presentazione dell’appuntamento sono intervenuti l’assessora alla Cultura Stefania Monteverde, il presidente dell’Ordine Vittorio Lanciani e Michele Schiavoni della commissione Cultura dell’Ordine.
“La mostra Bauhaus 100 (da pochi giorni conclusa a Palazzo Buonaccorsi, ndr) non finisce mai. A Macerata – afferma Stefania Monteverde – è stata in questi mesi un vero cantiere culturale. Abbiamo ricreato in città quel clima culturale che fu della scuola del Bauhaus cento anni fa, fatto di incontri, esperienze, scambi di idee e conoscenze che ha coinvolto studenti, scuole, università professionisti, artisti, piccoli e grandi. Ecco a cosa servono le mostre, alla crescita della comunità. Grazie all’Ordine degli Architetti che ha compreso questo e contribuisce alla città della cultura.”
“Per noi molto è molto importante questa collaborazione tra Ordine degli Architetti e Comune di Macerata – dichiara Vittorio Lanciani – per la realizzazione del convegno sul Bauhaus a 100 anni dalla sua fondazione. Un’iniziativa che coincide anche con la “Festa dell Architettura” che ogni anno organizziamo, con un convegno, in prossimità delle vacanze natalizie. Inoltre, è fondamentale che si parli di architettura e di qualità della costruzione ed il Bauhaus è uno dei massimi esempi della storia dell‘Architettura in termini di qualità.”
“Il 1919 in ambito disciplinare è un anno importantissimo – interviene Michele Schiavoni –. Molti storici fanno coincidere a questo anno la nascita del Movimento Moderno in architettura. E questo è dovuto proprio alla nascita del Bauhaus in quell’anno, fondato da uno dei più grandi architetti del ‘900, Walter Gropius. Macerata è legata agli eventi del Bauhaus grazie alla figura di Ivo Pannaggi un artista eccezionale, studente nei primi anni ’30 alla scuola poi chiusa dai nazisti. Il 4 dicembre sarà occasione per riflettere su queste tematiche e su tante altre ancora, come ad esempio quanto del Bauhaus è rimasto oggi nel nostro essere architetti e non solo.”
Al convegno saranno relatori Marco Biraghi, tra i maggiori storici italiani di architettura; Valerio Paolo Mosco, architetto e critico; Gianluca Peluffo dal 2018 visiting professor d’architecture presso l’ENAM (Ecole National d’Architecture de Marrakech) e insignito del titolo di “Benemerito della Scuola e della Cultura” dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Franco Purini, architetto, saggista e docente universitario di prestigio internazionale. Permetteranno di coprire tutti gli aspetti affrontati dal Bauhaus nei suoi anni di attività, dalla grafica, al design, all’architettura, quest’ultima come sintesi di tutte le forme d’arte applicate, come dal titolo del convegno.
(Nella foto: Vittorio Lanciani, Stefania Monteverde, Michele Schiavoni)
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