Arrestato in Francia un cittadino nigeriano di 32 anni ricercato per un mandato di cattura europeo emesso dalla magistratura e scaturito da un’indagine della Procura della Repubblica di Macerata sullo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione si è svolta martedì scorso a Marsiglia, condotta in perfetta sinergia dalla polizia francese e dalla Polizia di Stato italiana.
L’attività della Squadra Mobile maceratese è stata incessante fin dall’epoca dei fatti, con la pubblica promessa del questore Antonio Pignataro di assicurare alla giustizia i responsabili.
Il 4 dicembre 2018 una imponente operazione di Polizia denominata “Hishan”, coordinata dal Procuratore Giovanni Giorgio, era scattata dopo un’intensa e articolata indagine, sfociata nella richiesta di 32 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un gruppo di criminali nigeriani. Questi avevano monopolizzato lo spaccio di sostanze stupefacenti nella città di Macerata, suddividendola in tre zone (nord, sud e centro), con uno spaccio di circa 4mila cessioni accertate, ma le dosi realmente spacciate si aggiravano intorno alle 10mila.
Il sodalizio delinquenziale con gli arresti fu praticamente azzerato, ma nel corso dell’intervento di polizia durato alcuni giorni, i due spacciatori più scaltri e violenti riuscirono a fuggire e far perdere le proprie tracce.
Il questore e i poliziotti della Squadra Mobile diretta da Raffaella Abbate hanno fatto di tutto per catturare i fuggitivi, responsabili delle cessioni di droga non solo nei confronti di persone maggiorenni, ma anche di adolescenti che si andavano a rifornire nel parco di Fontescodella, ai Giardini Diaz e in altri luoghi della città, dove la presenza dei nigeriani spacciatori era costante e sempre attiva con una rete di numeri telefonici dei loro clienti, alcuni dei quali risultati avere 15 anni.
Nel mese di marzo il primo dei fuggitivi, 24 anni, fu bloccato all’aeroporto di Milano Malpensa proveniente dalla Nigeria grazie ad uno scalo tecnico studiato dagli operatori di polizia. L’indagine venne condotta con metodi tradizionali e con attività tecnica e informatica, con presidi tecnologici di ripresa e localizzazione, anche fuori il territorio nazionale.
Il secondo fuggitivo nel frattempo si era rifugiato in Francia, dove aveva presentato la richiesta di asilo utilizzando un alias. Nonostante ciò il lavoro investigativo, attraverso l’analisi di contatti e comunicazioni con altri nigeriani dimoranti in Macerata e dediti allo spaccio, ha consentito la sua identificazione e anche di svelare l’esistenza di una radicata struttura operativa gestita da nigeriani, dalla spiccata pericolosità sociale per estensione e capillarità sul territorio.
Il 32enne a Macerata era assiduo e continuativo nella sua opera di spaccio, ben 300 le sue dosi smerciate documentate dalla polizia su un giro sicuramente assai più vasto che comprende, come accertato, molti studenti minorenni e altri giovani assuntori. Dopo l’arresto a Marsiglia e le procedure di estradizione, il nigeriano verrà condotto in un istituto carcerario italiano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Soddisfazione per la conclusione del caso da parte del questore Pignataro e del personale impegnato, un risultato dovuto alla perseveranza e all’impegno nella sempre più pressante campagna contro il traffico di sostanze stupefacenti attuata in provincia di Macerata.
(Nella foto: Giovanni Giorgio, Antonio Pignataro, Raffaella Abbate)
(107)