Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda scomparso ieri a 70 anni, attivista instancabile e uomo d’arte a tutto tondo, è legato anche al Museo Internazionale dell’Umorismo dell’Arte di Tolentino. È stato infatti tra i grandi protagonisti de La Civiltà del Sorriso, libro del 2001 (edito da Giunti) curato da Melanton per il Museo della Caricatura con in copertina una caricatura selezionata da Giorgio Leggi. Nel volume, i giornalisti Mimmo Liguoro (all’epoca conduttore e caporedattore del Tg3) e Massimiliano Melilli, hanno racchiuso una ricca serie di conversazioni sull’umorismo nell’arte con personaggi di spicco, e tra loro Luis Sepúlveda è intervenuto su L’arte come impegno civile.
Nel suo racconto, Sepúlveda ha parlato del Cile, della sua passione per l’arte di strada, e dell’importanza della figura dell’artista “impegnato nella società civile. Non si può prescindere dal rapporto con il proprio mondo, con le proprie origini, con le proprie radici”, diceva. I murales spesso sono stati infatti una vera “parodia del potere”, nel Sud America (e non solo): “Bisogna guardare la vita con gli occhi di un bambino – spiegava Sepúlveda nel libro – e questo sguardo ispira, secondo me, l’arte dei graffiti. Un’arte che anche grazie a componenti di umorismo ha trovato altissime espressioni di contenuti politici e sociali”. Solo uscendo dallo sguardo dell’adulto “nasce il bisogno di dipingere in modo spontaneo, per stimolare l’osservatore a compiere un lavoro d’immaginazione e di denuncia, di reale comprensione”.
La direttrice artistica Lucrezia Ercoli ha anticipato che nella nuova edizione della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte (Biumor), prevista il prossimo novembre a Tolentino, sarà dato spazio al ricordo di Luis Sepúlveda.
“L’omaggio a Sepúlveda – ha detto l’assessore alla Cultura di Tolentino Silvia Tatò – sarà occasione per far ripartire con ancora più slancio l’attività del museo, valorizzando questo spazio come giustamente merita e dando un’ulteriore spunto culturale alla nostra città”.
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