L’Esortazione firmata da Papa Francesco durante la visita a Loreto domenica scorsa è visibile al Museo Pontificio Santa Casa. L’Arcivescovo monsignor Fabio Dal Cin ha ricevuto dalle mani del Pontefice l’importante documento autografo e ha voluto renderlo accessibile a tutti i fedeli, ogni giorno secondo gli orari consueti del Museo (10 – 13 e 15 – 18).
In forma di “Lettera ai giovani”, l’Esortazione apostolica post-sinodale conclude i lavori del Sinodo dei vescovi sui giovani, svoltasi in Vaticano lo scorso ottobre. Il documento pontificio si intitola “Christus vivit – Cristo vive” (“Vive Cristo, esperanza nuestra” nel testo originale in spagnolo) e verrà pubblicato il prossimo 2 aprile.
L’Arcivescovo Delegato Pontificio di Loreto monsignor Fabio Dal Cin ha celebrato nella Basilica della Santa Casa una Messa di ringraziamento per la visita del Santo Padre. Dal Cin ha anche espresso, con il comunicato che segue, la propria personale riconoscenza a quanti hanno lavorato e collaborato alla riuscita della visita di Papa Francesco a Loreto.
“Credo di poter affermare con assoluta sincerità che, per tutti coloro che erano presenti e per quanti hanno seguito da casa tramite la radio e la televisione, la giornata di ieri sia stata un vero dono di Dio, e tutti noi ne porteremo a lungo il ricordo nel cuore.
La visita di Papa Francesco alla Santa Casa, proprio nel giorno della Solennità dell’Annunciazione, quando la Chiesa universale fa memoria e celebra l’Incarnazione del Verbo e il Sì di Maria, di cui rimangono uniche testimoni le pietre custodite a Loreto, seppur breve, è bastata per confermarci nella fede e farci vivere un’esperienza forte di Chiesa, di famiglia, di comunità. Tutto si è svolto con compostezza e ordine, e la gioia si è resa palpabile per l’entusiasmo manifestato dai numerosi fedeli.
Sono molte le persone che devo ringraziare per aver reso possibile questa giornata e per aver permesso a tutti noi di vivere qualcosa di indimenticabile: primo tra tutti il Santo Padre, che con cordialità e paternità si è fatto vicino a tutti, giovani, famiglie, ammalati. Le parole che ci ha lasciato costituiscono un indirizzo concreto per la vita personale di ciascuno e per la vitalità ecclesiale, non solo del Santuario Pontificio, ma di ogni comunità.
Desidero esprimere un sentito ringraziamento ai miei collaboratori, che con generosa dedizione e serietà hanno curato la complessa organizzazione dell’evento, in tempi davvero ridotti.
È stato un bel momento di intesa e di collaborazione con le istituzioni civili e militari di ogni ordine e grado: la Regione, la Prefettura e la Questura di Ancona, le Forze Armate e di sicurezza, che ringrazio con viva cordialità. Ringrazio anche i giovani volontari dell’Agesci e del Masci, la comunità Foulard Bianchi delle Marche, l’Unitalsi, la Comunità Cenacolo, i giovani della GMG di Panama delle diocesi delle Marche, la Pastorale Giovanile di Pesaro, con don Enrico Giorgini, la Pastorale Giovanile di Macerata, con la Parrocchia di Porto Recanati e don Luca Beccacece, i seminaristi di Ancona, l’Associazione Laboratorio della speranza di Ascoli, e i giovani accompagnati da don Paolo Sabatini. Un grazie sentito va anche a tutti i volontari: a quelli della Protezione Civile, ai medici, agli infermieri, alle parrocchie e a tutti i religiosi di Loreto, come anche ai cantori e ai musicisti, alle varie Associazioni e Movimenti e a chi si è occupato degli ammalati.
Il mio grazie va poi al personale della Delegazione Pontificia di Loreto, all’Amministrazione Comunale, ai giornalisti e a tutti gli operatori dei media, ai tecnici che si sono occupati degli allestimenti e degli impianti, agli albergatori e ai commercianti di Loreto, agli allievi e al personale docente e non docente dell’Istituto Alberghiero “Einstein-Nebbia” di Loreto, alle aziende, agli enti e alle tante singole persone che hanno dato il loro contributo di preghiera, tempo, lavoro e denaro.
Ieri il Santo Padre ha firmato l’Esortazione Apostolica post-sinodale “Christus vivit” e ha voluto consegnarmi quella prima edizione del documento, con la sua firma autografa. Data l’eccezionalità del gesto di Papa Francesco, ho pensato di esporre l’Esortazione al Museo Pontificio Santa Casa, dove tutti potranno vederla.”
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