“La vastità dei danni inflitti dal sisma alla nostra provincia non lasciano spazio a pensieri ottimistici.” Ha esordito così il presidente della Provincia di Macerata Pettinari aprendo la riunione del tavolo istituzionale per lo sviluppo economico, una cabina di regia istituita nel 2011 cui partecipano le principali istituzioni economiche e sociali.
“L’unica strada percorribile per ottenere risultati tangibili nella ricostruzione – ha proseguito Pettinari – è ricreare un luogo di concertazione dove tutti i protagonisti del territorio mettano a sistema le competenze e le esperienze maturate nel tempo. Da soli non si va da nessuna parte mentre l’unione di tutte le forze attive crea quella forza d’urto che non può non essere ascoltata. Quel Piano di sviluppo pensato allora è oggi più che mai indispensabile per la ricostruzione; il metodo in cui io credo è quello della concertazione che negli ultimi tempi è stato volutamente messo da parte. Per questo ho riunito il tavolo accogliendo la richiesta di Cgil, Cisl, Uil e delle diverse categorie economiche.” Il presidente ha sottolineato l’importanza che partecipino al tavolo tutti i sindaci della provincia.
All’incontro erano presenti i rettori delle Università di Macerata e Camerino, la direttrice dell’Accademia delle Belle, la Camera di Commercio, i rappresentanti delle Associazioni di categoria, i sindacati e la Fondazione CARIMA.
Il presidente di Confindustria Gianluca Pesarini ha manifestato l’importanza di creare una cabina di regia indispensabile per far ripartire l’economia provinciale i cui indicatori economici sono in flessione su tutti i settori.
Il rettore di Unicam Flavio Corradini, nel ringraziare il presidente per la pregevole iniziativa, ha auspicato una conferenza permanente dove condividere le buone pratiche evitando iniziative parallele affrontando contestualmente le problematiche comuni ragionando insieme su come trovare le soluzioni. “E’ assolutamente necessario che la Provincia, indipendentemente dalle competenze che la legge le attribuisce – ha affermato Corradini –, si faccia portavoce delle istanze del territorio e delle amministrazioni comunali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso Giorgio Ligliani, presidente della CNA di Macerata, che ritiene fondamentale un tavolo di coordinamento.
Così pure Leonardo Del Carpio di Copagri che ha approvato la convocazione del tavolo istituzionale raccontando ai presenti l’iniziativa “terremoto non ci fai paura” promossa dalla propria associazione, da cui sono emerse intuizioni e spunti come la realizzazione di una società di e-commerce per promuovere e vendere le tipicità locali.
Renzo Leonori, presidente della Confartigianato maceratese, dopo aver stigmatizzato la mancanza di risultati tangibili a sei mesi dal primo evento sismico, si è unito al coro degli interventi che lo hanno preceduto riaffermando che l’unica strada possibile per farsi ascoltare dalla politica e da chi decide è unire le forze e creare sinergie.
Daniel Taddei, segretario provinciale della CGIL, ha raccontato le esperienza della Regione Umbria ascoltate in settimana a Spoleto; secondo lo stesso rappresentante sindacale l’Umbria è decisamente molto avanti rispetto alle Marche per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione delle cose da fare. “Se non ci muoviamo – ha tenuto a precisare il segretario della CGIL – rischiamo di diventare la cenerentola di chi è stato colpito dal terremoto nonostante la vastità dei danni subiti.”
Francesco Adornato, rettore dell’Università di Macerata, ha condiviso l’iniziativa in piena sintonia con Corradini e ha spiegato come il terremoto abbia messo in crisi un intero sistema. “Niente sarà come prima; a fatica riusciamo a garantire l’accoglienza agli studenti e, se si cede, saranno particolarmente evidenti nel giro di pochissimo tempo le differenze tra il prima e il dopo terremoto.” Per il rettore sarà basilare pensare a nuove idee e a nuove modalità di intervento da mettere a sistema con un tavolo di coordinamento dove ci si possa confrontare su un futuro tutto da inventare.
Non si è discostata dagli altri interventi Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione Carima, che ha espresso la necessità di far partecipare quanti sul territorio sono in grado di monitorare costantemente la realtà con l’obiettivo di evitare una destabilizzazione sociale.
“Non si può immaginare che la solidarietà e il volontariato – ha sottolineato Giordano Nasini direttore della Coldiretti – possano sostituirsi alle Istituzioni, non si può pensare di fronteggiare in tal modo le emergenze di una calamità naturale come il terremoto.
Silvia Spinaci, responsabile provinciale della Cisl, assicurando la piena partecipazione al tavolo istituzionale, ha ribadito la necessità di condividere in fretta una strategia di rinascita se si vuole seriamente evitare lo spopolamento di certe aree per il venir meno nella popolazione della fiducia e della speranza.
Massimo Lanzavecchia, della Legacoop, ha fatto notare come l’abbandono della concertazione a vantaggio di una sterile semplificazione voluta dal sistema abbia in questa drammatica circostanza dimostrato tutti i limiti.
Ragionamento condiviso anche da Manuel Broglia, segretario di Uil Marche, e da Antonella Fermani responsabile della Confcommercio che ha coordinato con la Protezione Civile la dislocazione degli sfollati sugli alberghi della costa.
Paola Taddei, direttrice dell’Accademia delle Belle Arti, nel manifestare l’importanza del fattore tempo nel progettare e quindi nel ricostruire ha sinteticamente spiegato il Piano messo a punto per il recupero dei beni artistici che verranno mappati e diagnosticati prima di essere messi in mano ai professionisti del restauro.
Il presidente Pettinari ha chiuso l’incontro dicendo che sarà fondamentale che tutti i partecipanti al tavolo istituzionale usino lo stesso linguaggio nei confronti degli interlocutori della politica in quanto l’unica forza su cui sperare è quella di parlare all’unisono. Poi ha annunciato che convocherà prossimamente una riunione con tutti i sindaci della provincia.
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