Jimmy Fontana, gli amici e gli anni di Macerata Granne
Ci fu un tempo, non molto lontano, in cui Macerata Granne rivisse a Roma (in Europa e nel mondo) su palcoscenici assoluti.
Erano gli anni “cromatici” di Scipione, Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Wladimiro Tulli, Valeriano Trubbiani e (tuttora) quelli scintillanti e hollywoodiani del premio Oscar Dante Ferretti.
E nella tv e nel cinema ancora in b/n erano gli anni di Luigi Bartolini da Cupramontana (residente poi a Macerata) il cui romanzo del 1946 “Ladri di biciclette” fu portato due anni dopo sul grande schermo da Vittorio De Sica, vincendo l’Oscar nel 1950 e risultando uno dei più grandi film della storia cinematografica mondiale.
Erano, ma non infine, gli anni di Franco Graziosi, prima star televisiva nazionale, di Silvio Spaccesi e di Enrico Sbriccoli, in arte Jimmy Fontana, camerinese di nascita e di cuore (a mezzadria con la diletta Macerata).
Popolarissimo tanto che una superstar come Lelio Luttazzi si augurava, in un suo motivo di enorme successo, di poter avere la voce di Fontana inserito a pieno titolo nel numero ristretto dei cantanti più famosi di quegli anni, tra i quali (ricordo) Celentano, Dorelli ed Arigliano.
Il giorno in cui Enrico/Jimmy morì, l’11 settembre di dieci anni fa, inaugurandosi il polo scolastico San Paolo, con l’indimenticabile sindaco Dario Conti dal tricolore “rovesciato” per protestare contro la spoliazione dell’istituzione giudiziaria subita da Camerino dopo 200 anni, il presentatore Paolo Notari fece una toccante testimonianza del celebre cantante.
«Una volta a Roma, mi disse: Beato tu che abitando a Fabriano, puoi ogni sera volendo, andare a cena nella mia Camerino!».
Amava molto la sua città dei Varano, presente in “Paese mio (Che sarà)” uno dei suoi motivi più belli a rappresentare l’Italia intera della Provincia e dell’emigrazione, scritto da Jimmy Fontana con Migliacci (autore della senigalliese “Rotonda sul mare”), Pes e Greco.
Presente ogni volta che poteva nella sua terra amatissima, investendo poi anche risorse personali in imprese locali, lo ricordo in uno dei santuari del capoluogo, la Società Filarmonico Drammatica in via Gramsci a Macerata.
Decenni fa a cena, mi rivelò l’accordo da cui era partita l’intera partitura del proprio successo più grande, Il Mondo. Pubblicato nel 1965, resse la scena a lungo. Sulle sue armonie vidi ballare a Monaco di Baviera in pratica l’intero OktoberFest ’68 dopo aver dominato le estati italiane!
Poi l’ultimo incontro, al Teatro della SFD nel corso di un bellissimo evento organizzato per ricordare Alberto Girolami, giornalista e dirigente comunale, nella cabina di regia organizzativa di ‘Macerata Opera’.
Un lungo momento bellissimo con Jimmy Fontana commosso testimone di un pezzo di storia maceratese e marchigiana con altri, al pari suo, testimoni eccellenti. Con Giancarlo Liuti (firma storica del ‘Carlino’), Franco Pallotta, Giancarlo Pantanetti, lo stesso Girolami, pionieri e colonne assieme al fotoreporter Pietro ‘Briscoletta’ Baldoni de ‘Il Messaggero’ di Macerata, e con il sottoscritto.
Sarebbe stato l’ultimo palco per il grande Jimmy molto legato a questo gruppo di amici e cronisti che ne avevano cantato i suoi inizi artistici.
In particolare legatissimo al caro Briscoletta (nel quale vedeva interpretati i caratteri migliori di Macerata), accettando con entusiasmo di partecipare all’evento che a un anno dalla sua morte – travolto da un’auto a Villa Potenza – aveva fatto memoria dell’amico, al Cine-teatro Italia esattamente 24 anni fa: il primo settembre 1999.
Maurizio Verdenelli
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