La nuova casa per l’accoglienza di donne e mamme in difficoltà, inaugurata a Civitanova Alta in vicolo San Silvestro dall’Amministrazione comunale, è stata anche l’occasione per ricordare la storia e le battaglie spesso difficili e aspre per il sociale che l’hanno vista nascere negli anni Ottanta.
Attorno Casa San Silvestro si è unita e si è stretta tutta la comunità civitanovese, tantissime persone che fanno parte di associazioni, parrocchie e i comuni dell’Ambito territoriale. Insieme al sindaco Tommaso Claudio Corvatta e al presidente della Regione Luca Ceriscioli, c’erano il vicesindaco Giulio Silenzi e l’assessore Postacchini, il consigliere regionale Francesco Micucci, il presidente del Consiglio comunale Daniele Maria Angelini, il consigliere Lidia Iezzi, tutto lo staff dell’Asp Paolo Ricci, dai dipendenti al Cda e precedenti amministratori che hanno traghettato l’ex orfanotrofio fino ad oggi, azienda di servizi alla persona all’avanguardia in tanti settori del sociale.
Commozione ed emozioni sono affiorate durante i discorsi delle autorità, prima del taglio del nastro, dalle parole del sindaco Corvatta che ha ringraziato uno ad uno chi ha contribuito a far diventare realtà questa struttura destinata al sociale, che era chiusa dal 1995. Il vicesindaco Silenzi ha ricordato la sua personale battaglia per garantire i diritti di accoglienza ai malati di mente in un’epoca in cui venivano relegati ed emarginati e ha letto la lettera del figlio Emanuele, che vive e lavora a Verona dove si occupa proprio di persone svantaggiate e che ha voluto essere vicino al padre in questo giorno di gioia e soddisfazioni per l’apertura di un servizio che qualifica il grado di civiltà della comunità.
Il centro diurno e residenziale ha 12 posti letto, è costato circa 500 mila euro ed è stato ristrutturato anche con i fondi della Regione Marche. Coinvolti l’Ambito territoriale XIV rappresentato da Carlo Flamini, l’ufficio tecnico comunale, i Servizi sociali (presenti il dirigente Giacomo Saracco, il funzionario Antonella Castellucci e tutte le assistenti sociali).
E’ stato proprio il presidente delle Marche Ceriscioli a sottolineare il bell’esempio di questa casa per donne sole e di come, con la collaborazione di enti e istituzioni, si possano fare cose davvero importanti. “Questo centro dimostra che la comunità è fondata su valori forti – ha detto – e con queste basi si può vincere qualsiasi sfida. Garantire dignità a chi è in difficoltà ci dice quale sia il nostro orizzonte di valore e descrive la nostra identità. Mi complimento con tutta l’Amministrazione e con tutti quelli che hanno lavorato al progetto”.
Ad occuparsi della gestione della struttura saranno gli operatori del Istituto Paolo Ricci, le cui professionalità sono state descritte dal presidente Sergio Andrenacci.
La struttura è stata benedetta dal don Alberto Spito e don Ginesio Cardelli. All’interno ci sono i quadri realizzati da artisti locali, che hanno ricevuto una pergamena di riconoscimento per la partecipazione al concorso artistico di selezione. Questi i nomi: Benito Cicchinè, Antonio Remonti, Tiziana Cardarelli, Salvatore Negro, Rosanna Ciminari, Nicola Fioretti, Carla Terracciano, Alayde Spernanzoni, Massimo Radaelli, Anna Donati e Elisa Conestà.
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