Nello scorso fine settimana, le Giornate di Primavera del FAI hanno portato migliaia di persone a visitare beni e luoghi solitamente non aperti. Il consueto appuntamento di ogni anno con il Fondo Ambiente Italiano, alla scoperta o riscoperta del nostro territorio, è possibile grazie a centinaia di volontari mossi da passione e radicato senso civico. A questi si affiancano nella guida dei visitatori i giovani studenti Apprendisti Ciceroni, dopo un percorso di conoscenza ben preparato in mesi di lavoro nelle scuole insieme ai loro insegnanti.
Nelle Marche sono stati 81 i beni aperti, con 3.300 Apprendisti Ciceroni, 650 Volontari, 5 Delegazioni e 6 Gruppi FAI, per un totale di 56.159 visitatori in due giorni e una raccolta fondi che contribuirà al recupero e all’apertura al pubblico dell’Orto delle suore di Recanati, sul Colle dell’Infinito, primo bene FAI nella regione.
Un’occasione straordinaria sempre più apprezzata e partecipata anche in provincia di Macerata, che nel capoluogo ha condotto nei fasti del settecentesco Palazzo De Vico, sulla terrazza mozzafiato del Palazzo degli Studi, ora una sede della Provincia, e alle sale antiche della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti con l’affascinante Sala degli specchi. Poi i luoghi leopardiani di Recanati con la panoramica Torre del Borgo, il Palazzo Comunale e l’esclusivo Palazzo Passari.
All’interno del territorio provinciale, è stata dedicata un’intera giornata a Visso, Castelsantangelo sul Nera e Ussita, luoghi da non dimenticare che si trovano nel cratere del terremoto. Un “territorio fragile”, come ha avuto modo di sottolineare Augusto Ciuffetti del Politecnico delle Marche, durante la conferenza organizzata dalla Delegazione FAI di Macerata, nella sala polifunzionale del Comune di Castelsantangelo sul Nera, rivoltata ad arte, storia, cultura ed economia di questo importante territorio montano. Un territorio storicamente fragile, ma non per questo privo di risorse e di vitalità, anche adesso che il terremoto (fenomeno costante nella sua storia) è tornato a devastarne i borghi.
La visita alla zona rossa di Visso, dal forte valore simbolico di denuncia, e le passeggiate naturalistiche nella zona del Parco nazionale dei Sibillini del territorio vissano hanno dimostrato con una straordinaria affluenza di partecipanti, come persino un’area così martoriata possieda ancora risorse per risollevarsi. Non complesso di macerie da esibire e fotografare, dunque, ma storia e cultura che trasuda da ogni pietra e da ogni angolo di paesaggio.
Turismo solidale, ma ripagato dalle qualità e dalla bellezza comunque sempre intatte di questi luoghi, avvezzi a reinventarsi e rilanciarsi con tenacia nei secoli. Un segno di speranza e di rinascita, dunque, ma anche di invito, da parte della Delegazione di Macerata, a non trasformare la vicinanza al cratere in un evento episodico, ma in una frequentazione costante e sinergica.
Il FAI dal 2019 riserva alle aree montane un progetto specifico denominato “Alpe. L’Italia sopra i 1000 metri”, che impegnerà la fondazione nei prossimi 10 anni e che rappresenta il primo progetto organico di restauro, valorizzazione e gestione di Beni nell’Italia delle terre alte e delle aree interne: dalle Alpi agli Appennini fino ai Nebrodi, alle Madonie, al Gennargentu, lungo la linea dorsale del Paese. Perché, come affermato dal presidente del FAI Andrea Carandini nel recente convegno nazionale della Fondazione a Brescia, “È l’Italia interna, che costituisce la spina dorsale della Patria”.
Il mondo dell’Alpe, inteso in senso ampio come alpeggio, è dunque un patrimonio dell’Italia che contraddistingue tutte le regioni, che presentano ovunque elementi geografici, culturali, antropologici, ambientali ed economici affini, pur nelle specifiche declinazioni in cui non solo i caratteri “genetici”, ma anche le problematiche sono simili: la crisi dell’economia tipica della montagna a dispetto di una prevalente economia legata al turismo talvolta molto invasiva; l’abbandono dei pascoli e delle tradizioni legate alla pastorizia; l’emarginazione di borghi e paesi che si vanno spopolando; il rischio del collasso totale di un’architettura di montagna; l’inevitabile dissesto idrogeologico causato dall’abbandono del territorio da parte di chi lo manteneva – con le drammatiche conseguenze che in anni recenti hanno riempito le pagine di cronaca, come frane, alluvioni, incendi, crolli – che sta condannando le comunità montane a un destino di marginalità, al ruolo di “nuove periferie”.
Per questa edizione delle Giornate FAI di Primavera, la Delegazione di Macerata in un comunicato ha voluto esprime ringraziamenti sentiti a tutti coloro che l’hanno resa possibile, dai volontari e Apprendisti Ciceroni, che rappresentano la vera anima del FAI, a tutti i visitatori e ai tanti soggetti pubblici e privati coinvolti.
Per le aperture di Macerata: Comune di Macerata, Sindaco di Macerata: Avv. Romano Carancini, Vicesindaco di Macerata: prof. Stefania Monteverde, Rettore dell’Università di Macerata: prof. Francesco Adornato, Presidente della Provincia di Macerata: dott. Antonio Pettinari, Dirigente Biblioteca Mozzi-Borgetti: dott. Gianluca Puliti, Responsabile Biblioteca Mozzi-Borgetti dott. Renato Pagliari e tutto il personale della biblioteca, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici: prof. Carlo Pongetti, Direttore della Scuola di Studi Superiori “G. Leopardi”: prof. Luigi Alici, responsabile Biblioteca di Scienze archeologiche e storiche dell’antichità dott. Federica Cancrini, Dirigente I.I.S. “Bramante-Pannaggi” e I.I.S. “Garibaldi”: prof. Maria Antonella Angerilli, Dirigente I.T.E. “Gentili”: prof. Pierfrancesco Castiglioni, Dirigente I.I.S. “ Matteo Ricci” prof. Rita Emiliozzi, Dirigente Liceo Classico Linguistico “Leopardi” prof. Annamaria Marcantonelli, Stefano Parcaroli del ristorante, bar e caffetteria Vere Italie.
Per le aperture di Recanati si ringraziano: tutti i volontari del Gruppo FAI di Recanati, Amministrazione Comunale e Sistema Museo. Un particolare ringraziamento ai proprietari di Palazzo Passari ed all’Avv. Piergiorgio Moretti.
Per le aperture di Visso: Comune di Visso, Comune di Ussita, Comune di Castelsantangelo sul Nera, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in particolare dott.sse Donatella Rosi, Margherita Lemmi e Noemi Orazi, Comando dei Vigili del Fuoco di Visso, Polizia Municipale di Visso e Castelsantangelo, in particolare Ernesto Martini e Andrea Pagliarini, Dirigente I.C. “Mons. Paoletti”: prof. Maurizio Cavallaro, prof. Maura Antonini, Luca Tombesi, prof. Augusto Ciuffetti (Politecnica delle Marche), prof. Marco Moroni (Politecnica delle Marche), prof. Giuseppe Capriotti (Università di Macerata), Renato Marziali, Michela Paris, Proloco di Visso, Ussita e Castelsantangelo, Distilleria Varnelli, Contram, Acqua Nerea, Bar Sibilla, Pasticceria Vissana, Norcineria Altonera, Alimentari Falcioni, Albero del pane. Un particolare ringraziamento all’ Ing. Giulio Rosi e a Enrico Franconi, appassionato d’arte e conoscitore di Visso.
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