Il pranzo di Mirella. Solidarietà alla Trattoria da Ezio.
Al pranzo della solidarietà per il diciannovesimo anno consecutivo. La Trattoria da Ezio, il nome del benemerito scomparso proprietario a cui è dedicata l’iniziativa, è diventata punto di riferimento della vigilia di Natale. Un pranzo donato a chi non può permetterselo, a chi non vuol sentirsi solo, a chi cerca un po’ di conforto. Mirella Lambertucci, che conduce la trattoria con il marito Giovanni e il figlio Marco, ha voluto iniziare questa che ormai è una tradizione per condividere con gli altri ciò che lei ha ricevuto.
Solidarietà (in un’intervista gli è uscito detto “solarietà” e questo rende ancora più chiaro il concetto) che quest’anno ha raggiunto oltre 250 persone dalle 11 a tutto il pomeriggio. Chi non poteva raggiungere la trattoria in via Crescimbeni ha ricevuto il pranzo direttamente a casa.
Menù a base di pesce: spaghetti alle vongole, zuppa, risotto alla marinara, coda di rospo, contorni vari, dolci, frutta e caffè. Anche pacchi regalo con panettoni, cotechini, lenticchie, spumanti e capi di abbigliamento.
Molti i maceratesi a rifornire Mirella per incrementare i regali e mettersi a disposizione. Per Mirella la trattoria è “un porto di mare” e “finchè siamo aperti mangiano tutti”, italiani (la maggior parte) e stranieri.
Qui il razzismo non esiste, si incontrano religioni e generazioni diverse, ognuna con i suoi problemi. Qui l’accoglienza della città di San Giuliano l’Ospitaliere trova tutto il suo significato. Indifferenza e solitudine per qualche ora sono sconfitte, la speranza è sempre che poi l’esempio venga seguito da qualche atto concreto. Di questi tempi rinunciare a un giorno di incassi per dare a chi ne ha bisogno è un fatto che deve far riflettere.
Presenze di cittadini, anche solo di passaggio per salutare, e come sempre anche di amministratori pubblici: il sindaco Romano Carancini con doni al seguito, il consigliere comunale Ivano Tacconi e l’ex assessore Massimiliano Sport Bianchini.
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