La Guardia di Finanza di Macerata ha denunciato 53 dirigenti della Regione Marche per abuso d’ufficio, relativo all’indebita assunzione a tempo indeterminato e senza concorso di 776 lavoratori, tutti nel settore della sanità marchigiana.
L’operazione denominata “Easy Job”, a tutela della spesa pubblica, è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Macerata in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Ancona. Riguarda il periodo tra il 2008 e il 2014 in cui i dirigenti denunciati hanno permesso assunzione a tempo indeterminato di lavoratori a tempo determinato violando le disposizioni in tema di previsione del fabbisogno organico e contravvenendo alla norma che prevede l’ingresso nella Pubblica Amministrazione per concorso, configurando l’ipotesi di abuso d’ufficio.
L’attività investigativa ha permesso di accertare che tale condotta, ritenuta illecita, è costata all’ente Regione 121.792.009,55 euro, cioè l’importo degli emolumenti corrisposti ai dipendenti indebitamente stabilizzati.
Per oltre 18 mesi i finanzieri hanno operato su tutto il territorio regionale attraverso lunghi e articolati esami testimoniali e documentali, riscontrati con una minuziosa analisi normativa, facendo emergere sistematiche e diffuse violazioni.
In particolare, i dirigenti denunciati hanno innanzitutto eluso la normativa di settore omettendo di predisporre i previsti “Piani triennali del fabbisogno del personale”, documento fondamentale per consentire alla Regione Marche di preventivare le necessità di personale da assumere.
Tale omissione ha determinato la mancata verifica preventiva delle effettive esigenze di assunzioni e ha consentito la stabilizzazione indebita di dipendenti già assunti a tempo determinato, ma anche con contratti di Co.co.co. o a tempo per i lavoratori socialmente utili.
In molti casi, inoltre, non sono state attivate le necessarie procedure di concorso pubblico, mentre in altri sono stati predisposti “bandi fotografia”, fatti esclusivamente per assumere dipendenti predeterminati. In tali bandi, infatti, i requisiti previsti sono stati “fotografati” su quelli effettivamente posseduti dai lavoratori interessati, arrivando persino a pubblicare il relativo bando di concorso il giorno successivo a quello in cui il dipendente da stabilizzare aveva maturato i requisiti indicati.
Inoltre, gli accertamenti hanno rilevato che 11 lavoratori tra quelli stabilizzati avevano falsamente attestato in atti il possesso di requisiti in realtà non posseduti, pertanto sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria di Ancona. Uno di loro è stato anche denunciato per il reato di truffa aggravata.
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