Grisù Giuseppe e Maria, sabato al Teatro Comunale di Treia
Sabato 4 febbraio, ore 21.15, “Grisù Giuseppe e Maria” in scena al Teatro Comunale di Treia. Dopo il grande successo dello spettacolo “L’inquilina del piano di sopra”, con Gaia de Laurentis e Ugo Dighero che venerdì scorso hanno deliziato il foltissimo pubblico, il prossimo appuntamento al Teatro comunale di Treia è la commedia “Grisù Giuseppe e Maria”, di Gianni Clementi, nell’adattamento in dialetto maceratese di Quinto Romagnoli, che ne cura anche la regia.
Quest’opera, nel cartellone della stagione treiese, sostituisce “Lo petròjo” di Dante Cecchi, della compagnia Teatrale “Alternativa” di San Severino Marche, commedia spostata a data in fase di definizione, poiché i ben noti eventi sismici hanno impedito alla compagnia settempedana di provare adeguatamente lo spettacolo.
Gianni Clementi, già conosciuto al pubblico per alcune opere come “Gli sciacalli” e “Ben Hur”, andate in scena anche a Treia nelle scorse stagioni teatrali, affronta con “Grisù Giuseppe e Maria” la scottante tematica della emigrazione all’estero di tanti lavoratori italiani.
Nell’adattamento di Quinto Romagnoli, portato in scena dalle Compagnie “La Fabbrica dei Sogni” di Tolentino e “CTR Calabresi Tema Riuniti” di Macerata, i protagonisti sono marchigiani, maceratesi per la precisione, testimoni di tanti lavoratori costretti a cercare fortuna all’estero dopo la seconda guerra mondiale.
Le scene si aprono nell’Italia degli anni ‘50; la trama si svolge nella sagrestia della parrocchia di Sforzacosta di Macerata, luogo che diventa un vero e proprio crocevia di incontri tra il farmacista, le donne del paese, il sagrestano …
Una storia di paese in pieno dopoguerra, quando molti nostri corregionali furono attratti dalla proposta che il Governo belga offriva a chi voleva lavorare nelle miniere di carbone di Marcinelle, nella regione di Champagne-Ardenne, in Belgio. I nostri protagonisti vivono nella piccola frazione di Sforzacosta, alle porte di Macerata; una piccola comunità di 200-300 persone, per lo più operai e contadini, spesso analfabeti, che nel 1956 faceva riferimento alla Parrocchia dedicata a San Giuseppe, alla Farmacia, e a qualche proprietario terriero della zona.
Tante storie che danno corpo a scelte di vita vera, che suscitano risate e riflessioni. Il testo fa anche riferimento alla tragedia dell’8 agosto del 1956 di Marcinelle, la miniera in Belgio, in cui morirono 262 minatori, di cui 136 italiani. Il testo di Gianni Clementi regala un momento di spensieratezza, di emozioni e di risate: “Grisù, Giuseppe e Maria” trasporta lo spettatore, in quasi due ore, ad un’Italia dove i sogni si affidavano spesso al pallone, ai treni da prendere con le valige di cartone, ad una canzone o anche ad una miniera lontana.
L’appuntamento, dunque, è per sabato 4 febbraio 2017 alle ore 21.15 al Teatro Comunale di Treia.
Per info e prenotazioni: 0733/205571 – 348/3417306.
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