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Giornate FAI, visite a Recanati e altri luoghi nelle Marche

Giornate FAI, visite a Recanati e altri luoghi nelle Marche
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Sabato 27 e domenica 28 giugno, per le Giornate FAI all’aperto, a Recanati si potrà visitare l’Orto sul Colle dell’Infinito. In tutta Italia, oltre 200 luoghi in più di 150 località saranno aperti al pubblico, nel rispetto delle normative di sicurezza.

Per le visite è necessaria la prenotazione online su www.giornatefai.it, da consultare anche per eventuali modifiche di programmazione. Il numero di ingressi è limitato e previsto in gruppi ristretti.

L’Orto sul Colle dell’Infinito racconta il “verde poetico”, dove la Natura è protagonista nella poesia di Giacomo Leopardi, anche nella celebre lirica L’Infinito. Il luogo è uno dei beni FAI-Fondo Ambiente Italiano, diventato un originale museo. L’orto è tornato al suo semplice decoro, con alberi da frutto, ortaggi, viti e rose su pergole, com’era quando a coltivarlo erano le monache del vicino convento. Sempre intatto è rimasto l’affaccio sul paesaggio sfumato delle colline marchigiane, che suscitò in Leopardi la ricerca dell’infinito.

Le Giornate FAI all’aperto offrono la possibilità di visitare altri luoghi nelle Marche.

Jesi (AN)

Le api raccontano, Oasi WWF di Ripa Bianca. Area, estesa per una superficie di 18 ettari e tutelata dal 1997, è in gestione al WWF Italia. In questo ambiente ricco di biodiversità i visitatori verranno accolti per scoprire il mondo delle api: la loro importanza, la loro vita e il loro ruolo chiave nell’ecosistema.

Corinaldo (AN)

I luoghi dell’immaginazione. La visita condurrà il pubblico alla scoperta della chiesa parrocchiale e della collegiata di San Pietro, di Santa Maria di Piazza, dell’arciconfraternita del Gonfalone e, infine, di Santo Spirito, appartenente all’omonima confraternita. Si tratta di tre delle sette chiese ancora officiate nei primi decenni dell’Ottocento e poi abbandonate per ragioni diverse negli anni successivi all’Unità d’Italia.

Sirolo (AN)

Monte Conero, Abbazia di San Pietro e Incisioni rupestri. Una passeggiata sul Monte Conero tra l’Abbazia di San Pietro, gioiello romanico in vetta al promontorio, e le affascinanti incisioni rupestri risalenti al secondo millennio a.c..

Ascoli Piceno

Giardino vescovile di Palazzo Roverella. Il giardino dei Palazzi vescovili di Ascoli Piceno rappresenta uno dei pochi esempi superstiti di giardino storico di impianto rinascimentale rimasto oggi nel perimetro della città antica. Il Palazzo, che ne costituisce la quinta scenica, fu fatto costruire nel 1532. Il giardino e l’orto erano già esistenti in periodo rinascimentale come testimoniato dalla presenza del pozzo realizzato dal Caffarelli nel 1484.

Fermo

Parco e Oasi della Comunità di Capodarco. Nel Parco della Comunità di Capodarco si estende un bosco di sette ettari di macchia mediterranea e submediterranea con 1300 essenze vegetali tipiche dell’area climato-geografica locale, che oltre a riqualificare l’ambiente costituiscono allo stesso tempo alimento per gli animali presenti sul territorio (uccelli, mammiferi, chirotteri, insetti, anfibi, rettili). L’unicità del posto si riscontra nel fatto che, non essendovi sfruttamento del legname, la riserva si è “rinaturalizzata” in modo spontaneo.

Pesaro

Giardini di Villa Miralfiore. Appartenuta originariamente agli Sforza, la Possessione di Villa Miralfiore fu acquistata nel 1559 dal Duca Guidobaldo II Della Rovere, che ristrutturò completamente l’edificio, alla cui struttura sono addossati i giardini. Nel corso dei secoli il disegno generale d’impianto del giardino è rimasto pressoché inalterato e l’insieme costituisce uno degli esempi più importanti di giardino storico delle Marche.

Fano (PU)

Eremo di Monte Giove. L’architettura riflette il modello dell’Eremo di Camaldoli al quale tutti gli eremi costruiti dai Monaci Coronesi si sono ispirati seguendo le direttive delle Costituzioni di Monte Corona che richiedevano edifici sobri e funzionali. La chiesa, costruita dal 1741, progettata dell’architetto G. F. Buonamici è caratterizzata da uno spazio ottagonale slanciato e luminoso. Le celle dei monaci raccolgono lo spazio per la preghiera, lo studio, il riposo, e un piccolo giardino.

(Nella foto: Recanati, l’Orto sul Colle dell’Infinito)

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