La 12a Giornata delle Marche celebrata al Teatro Lauro Rossi di Macerata, quest’anno non poteva prescindere dal terremoto che ha ferito gravemente la regione e dalle tante persone impegnate prima nella fase di emergenza e ora nei primi passi della ricostruzione.
“Le Marche, i tanti volti della solidarietà e della dignità”, il tema della cerimonia, erano ben visibili in platea e nei palchi del teatro, rappresentati dai sindaci marchigiani, in particolare quelli dei comuni maggiormente colpiti, e dalle variegate divise delle tante organizzazioni di volontariato che compongono il sistema della Protezione Civile.
“I valori che abbiamo scritto sul titolo di questa giornata, dignità e solidarietà, – ha detto il presidente della regione Luca Ceriscioli – sono quelli che abbiamo scoperto con forza all’indomani di quella che possiamo definire la più grande tragedia nelle Marche dopo la seconda guerra mondiale: oltre le 50 vittime, più di 30 mila sfollati, i danni a persone, cose, beni, imprese e servizi. Una catastrofe di grandi proporzioni. Tutto questo ci ha permesso però di ritrovare e riscoprire tutta la dignità dei marchigiani, un popolo orgoglioso, laborioso che non si è lasciato andare e ha saputo reagire molto bene. Nello stesso tempo la solidarietà, valore fondante della nostra comunità, insieme a tutta quella che abbiamo ricevuto: dalla protezione civile, ai vigili del fuoco e a tutti i corpi delle forze dell’ordine, dei tanti volontari che sono venuti da tutte le regioni a darci una mano. Abbiamo sentito vicine le altre regioni, le istituzioni e lo Stato. C’è stata un’enorme gara per portare aiuto alla popolazioni colpite. Poter ripartire dalla dignità dei marchigiani e dalla solidarietà ricevuta è il modo migliore per costruire quello che dobbiamo fare nei prossimi mesi. Dare con la ricostruzione materiale risposta e rappresentazione di tutta la dignità che abbiamo dimostrato e ringraziamento tangibile alla grande solidarietà ricevuta.”
Fabrizio Curcio, il capo della Protezione Civile, ha assicurato che il percorso della ricostruzione post sisma continuerà per il bene delle comunità, qualunque sarà il prossimo governo.
Nel suo saluto, il sindaco di Macerata Romano Carancini ha fatto notare che proprio il Teatro Lauro Rossi ha riaperto per l’occasione dopo essere stato messo in sicurezza e per questo è già un simbolo della rinascita.
Franco Nicoletti, presidente del Consiglio Marchigiani nel Mondo, ha portato la vicinanza delle comunità marchigiane all’estero (un milione e mezzo di persone) e dato notizia di molte iniziative di raccolta fondi per la ricostruzione.
Da ogni intervento, l’invito alla coesione e all’importanza di pensare bene il futuro, ridare vita alle comunità colpite e possibilità di sviluppo.
La cerimonia ha poi proceduto alla consegna dei riconoscimenti che caratterizzano la Giornata delle Marche.
“Picchio d’Oro” a Giuseppe Zamberletti, “padre fondatore della protezione civile italiana” e “Premio del presidente della Regione Marche” a Mario Pianesi, scienziato autodidatta e pioniere dello sviluppo sostenibile.
“All’Onorevole Giuseppe Zamberletti, padre fondatore della Protezione Civile Italiana, – cita la motivazione – si devono la nascita del Dipartimento della Protezione Civile, l’introduzione del concetto di previsione e prevenzione distinto dalle attività di soccorso, l’organizzazione del Servizio Nazionale in tutte le sue componenti, la valorizzazione degli enti locali e del volontariato ed anche l’avvio della riforma del settore che culminerà con l’approvazione della legge n. 225/1992. Esempio di altissimo impegno, profonda umanità, indiscussa professionalità e spirito di servizio profusi a favore della cittadinanza. Le Marche con gratitudine”.
Questo riconoscimento, ha detto Zamberletti, “riguarda tutti quelli che hanno lavorato per la protezione civile. Quelli che, dal 1981, quando è nato il sistema italiano di protezione civile, hanno operato per renderlo sempre più efficiente e capace di intervenire. E anche per quanti oggi si battono perché la protezione civile, come abbiamo voluta dall’inizio, fosse un’organizzazione capace di intervenire nel soccorso con grande puntualità e efficienza, ma anche capace di svegliare una cultura della prevenzione, senza la quale il soccorso diventa sempre un momento drammatico della vita di questo Paese. Invece deve essere allontanato con una politica capace non di evitare le catastrofi naturali, ma limitare le conseguenze sulla vita delle persone”.
Riferendosi all’ultimo sisma che ha sconvolto l’Italia centrale e le Marche, in particolare, Zamberletti ha evidenziato che “nel settore delle prevenzione siamo ancora all’inizio perché la prevenzione è il risultato di una politica dei governi nazionali e locali; ma questa politica è anche il risultato della pressione dell’opinione pubblica che si esercita grazie a una cultura della prevenzione che prema sulla classe politica perché promuova interventi capaci di allontanare, il più possibile, il pericolo delle calamità”.
L’indicazione di Pianesi è per la sua quarantennale attività di pioniere nella diffusione – a partire dalle Marche, per poi arrivare nei cinque Continenti – di stili di vita e alimentari (le cinque diete MA-PI) più sani ed equilibrati. Presidente dell’associazione internazionale “Un punto macrobiotico”, Pianesi ha ideato un modello di sviluppo sostenibile che, attraverso l’agricoltura naturale (la policoltura MA-PI) ricostruisce l’ambiente e tutela la salute e l’economia di tutta la popolazione. Nel 1975 ha stimolato, nelle Marche, l’apertura della prima azienda agricola biologica italiana. Da questa tappa parte tutta la sua attività. Oggi l’associazione “Un punto macrobiotico” conta più di centomila soci, con attività patrocinate da Ministeri e istituzioni italiane ed estere (come Fao, Onu, Unesco). Pianesi ha ricevuto più di 180 encomi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.
Le due sculture conferite come “Picchio d’Oro” a Giuseppe Zamberletti e “Premio speciale del presidente” a Mario Pianesi sono state realizzate da due studenti, Antonio Giusti e Ado Brandimarte delle Accademie di Belle Arti di Urbino e Macerata, che hanno partecipato al bando di concorso promosso dalla Regione.
Sono state del maestro Marco Santini le musiche che hanno allietato la 12a edizione della Giornata delle Marche, dedicata ai tanti volti della solidarietà e della dignità che hanno connotato questo 2016 marchigiano. Al violinista e compositore è stato assegnato il compito di aprire e chiudere la manifestazione, con i suoi due brani titolati, rispettivamente, “Il Cristo delle Marche” e “Fiori al Vento”. Santini ha anche curato ed eseguito alcuni intermezzi musicali durante lo svolgimento dell’evento.
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