Il 27 gennaio è la Giornata della memoria, l’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz con cui si ricordano la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione nazifascista sfociata nello sterminio di undici milioni di persone, tra ebrei, rom, omosessuali, oppositori politici e internati militari.
Le iniziative organizzate e promosse dal Comune di Macerata, in collaborazione con l’Istituto Storico di Macerata, l’Istituto Gramsci Marche, l’Anpi e l’associazione musicale Appassionata, con il patrocinio della Prefettura di Macerata, in occasione della Giornata della memoria sono un invito a una riflessione, individuale e collettiva, con la convinzione che non si deve ridurre alla sola commemorazione di un giorno, ma deve essere consapevolezza profonda del passato e impegno nella costruzione di un futuro di pace.
Gli orrori della guerra, la vergogna delle leggi razziali, la violenta aberrazione del nazi-fascismo, l’umiliazione di un popolo sono un’occasione per ricordare la forza di tanta gente che, nonostante la tragedia della guerra, ha saputo resistere e lottare per la libertà fino all’estremo.
Ricordare il dramma di Auschwitz, oggi, soprattutto alle giovani generazioni, significa rinnovare l’impegno per lottare, per continuare a sperare e costruire una società dove non esistano differenze. E la memoria è il filo conduttore che lega le generazioni e soltanto portando alla luce le testimonianze, le verità di quel frammento di storia sarà possibile tramandare anche ai più giovani il valore della libertà, della tolleranza, dell’equità sociale, della pace.
Il programma delle iniziative per celebrare la Giornata delle memoria – frutto di un lavoro sinergico e di rete, presentato dall’assessore alla Cultura Stefania Monteverde, dal presidente e dalla direttrice dell’Isrec Paolo Coppari e Annalisa Cegna e da Andrea Trettaccione per Appasionata – è iniziato oggi, mercoledì 24 gennaio, alla Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti con una riflessione sul tema “I bambini, la guerra e la Shoah” prendendo spunto dal volume “L’infanzia nelle guerre del Novecento” di Bruno Maida. Ne hanno parlato, oltre l’autore, Sabina Pavone e Gennaro Carotenuto dell’Università di Macerata e Annalisa Cegna direttrice dell’Istituto Storico di Macerata. Nel corso del ‘900, i bambini diventano veri e propri attori dei conflitti armati. È un processo progressivo e differenziato a livello mondiale sul piano dei tempi, della geografia, delle dimensioni e delle caratteristiche stesse delle guerre, da quelle di massa della prima metà del Novecento a quelle locali, fino ai conflitti asimmetrici postnovecenteschi. Bruno Maida, nel suo volume, intende raccontare quelle vicende, ponendo una particolare attenzione ad alcuni temi specifici: la legislazione internazionale per la protezione dei bambini nelle guerre, che si è però accompagnata a un loro crescente coinvolgimento; il trauma e la resilienza, attraverso i quali i bambini si rivelano non semplici soggetti passivi ma persone capaci di profonda rielaborazione e adattamento; i linguaggi per raccontare quelle esperienze, dalle parole ai giochi ai disegni.
Giovedì 25 gennaio, al cine teatro Italia proiezione per le scuole del film “Gli invisibili” di Claus Räfle. Un racconto corale, accurato e commovente di un capitolo poco conosciuto della storia tedesca che narra la storia di quattro ragazzi ebrei che sono riusciti a salvarsi dal terrore della Berlino nazista della Seconda Guerra Mondiale. Una storia vera, raccontata tra film e documentario. La sera alle 21 il film verrà proiettato al Multiplex.
Sabato 27 gennaio, ore 11.30, alla galleria degli Antichi forni verrà inaugurata la mostra “Filo spinato. Dalla grande guerra al tempo presente – I reticolati dai fronti del primo conflitto mondiale alle frontiere europee odierne”.
Il filo spinato è stato uno dei principali protagonisti della Grande Guerra. La sua efficacia, massima per un prezzo minimo, ne ha fatto uno straordinario strumento di inclusione ed esclusione, il filo spinato figura tra le invenzioni che segnarono la storia del Novecento. Il suo impiego tradisce uno dei segreti “meglio custoditi dell’economia biopolitica: ciò che si applica alle mandrie si applica all’uomo”. Durante la prima guerra mondiale l’utilizzo del filo spinato è stato per così dire “puro” e non accessorio, rivelando la sua “portata attivamente politica”, che contribuì all’assurdo bagno di sangue della Grande Guerra. Ma la mostra fa riferimento anche ai giorni d’oggi con le frontiere europee, che traccia i “muri” e la drammatica attualità dell’uso del filo spinato.
La mostra rimarrà aperta fino al 9 febbraio con visite guidate per gli studenti a cura dell’Istituto Gramsci Marche.
La Giornata della memoria è anche musica. Sabato 27 gennaio, ore 21 al Teatro Lauro Rossi, l’Associazione musicale Appassionata, in collaborazione con la sezione di Macerata dell’Associazione Nazionale di Mutilati e Invalidi di Guerra, propone in concerto il duo Dejan Bogdanović (violino) e Gabriele Vianello (pianoforte).
Nella mattinata, alle ore 10, Gilda Coacci e Daniela Meschini, presidente e vicepresidente Anmig Macerata, incontreranno gli studenti del corso a indirizzo musicale del Convitto Nazionale ‘Giacomo Leopardi’ nell’aula magna dell’Istituto ‘Ivo Pannaggi’. Durante l’incontro verrà proiettato un video-racconto sul campo di concentramento di Dachau e il violinista Bogdanović e il pianista Vianello eseguiranno pagine musicali del compositore ebreo Ernest Bloch.
Un’occasione fortemente voluta dalle due associazioni coinvolte nel profondo convincimento che l’opera di sensibilizzazione nei confronti della Shoah debba essere indirizzata innanzi tutto alle generazioni di giovani e giovanissimi.
Lunedì 29 gennaio, alle ore 17, alla sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti ci sarà la presentazione del volume “Storie di uomini e di donne tra internamento e Resistenza nelle Marche” per la collana Eum dell’Isrec di Macerata Spazi e culture del Novecento con Marisa Borraccini dell’Università di Macerata e Presidente EUM, Angelo Ventrone ed Edoardo Bressan dell’Università di Macerata, Carlo Spartaco Capogreco dell’Università della Calabria e Annalisa Cegna dell’Isrec.
Il volume documenta gli studi compiuti fino ad oggi in merito all’internamento civile fascista nelle Marche e ai suoi rapporti con la resistenza. I saggi proposti offrono vari spunti di riflessione, non solo per quanto riguarda il contesto regionale, ma anche per un approfondimento metodologico sul piano generale. La scelta è stata quella di raccontare esperienze personali e collettive e, al tempo stesso, di interrogarsi sul rapporto fra scritture autobiografiche e storiografia.
Il calendario degli eventi organizzati in occasione della Giornata della memoria si concluderà mercoledì 31 gennaio, alle ore 21, al Cine Teatro Italia con la proiezione del film “Un sacchetto di biglie” di Christian Duguay che verrà introdotto da Claudio Gaetani dell’Istituto storico di Macerata. Il film narra la vera storia di due giovani fratelli ebrei nella Francia occupata dai tedeschi che, con una dose sorprendente di astuzia, coraggio e ingegno riescono a sopravvivere alle barbarie naziste e a ricongiungersi alla famiglia. Una straordinaria storia vera sull’Olocausto tratta dal romanzo classico di Joseph Joffo, che ha venduto milioni di copie nel mondo. Il film sarà proiettato anche sabato 27 gennaio alle ore 21.30 e domenica 28 gennaio e domenica 28 alle ore 18 e 21.30.
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