Mentre cresce l’attesa per la presenza di Franco Nero nella serata del 5 novembre prossimo, il Festival della Cultura di Agugliano consegna il premio “Un aguglianese per la cultura 2016” a Luca Violini, attore e doppiatore che non ha assolutamente bisogno di presentazioni, soprattutto nelle Marche, dove è sicuramente l’unico a portare in tour una particolare forma di teatro, il RadioTeatro appunto, che è basata sulla rappresentazione audio scenica di testi classici e moderni o addirittura appositamente scritti per questa specifica forma di spettacolo.
Domenica 30 ottobre, alle ore 17, Luca Violini (nella foto) riceverà il riconoscimento al cinema – teatro Ariston di Agugliano, davanti a molti dei suoi concittadini.
Subito dopo, alle ore 17.30, per questa seconda giornata di Festival della Cultura, sarà la volta di Dante e la sua Commedia, anzi di “VOX MEDIA, le voci della Commedia di Dante”, una performance estremamente interessante di tre attori fiorentini, Sara Aurigi, Marco Bonucci e Federico Madiai, che a Firenze e in tutta la Toscana sono conosciuti per questo loro approccio con le letture dantesche.
Un appuntamento da non perdere soprattutto perché, attraverso le letture dei passi della Divina Commedia, si ripropone di sottolineare, ancora una volta e se mai ce ne fosse bisogno, la modernità di un’opera che è valida da sempre, evidenziando al tempo stesso l’enorme capacità del Sommo Poeta di scrivere qualcosa che resta di incomparabile bellezza, ma anche di attualità in ogni istante della vita millenaria del nostro pianeta e in barba al tempo che passa: poetica, idee, musicalità dei versi non perdono mai di efficacia, dimostrando quanto per loro siano inutili le leggi del tempo.
Se ci si ferma a pensare, quanti Ulisse, Ugolino o Francesca incontriamo nella nostra vita di tutti i giorni, senza accorgercene, senza prestare loro attenzione. E con quanti dei nostri contemporanei vorremmo riempire i gironi dell’Inferno? I “difetti” dell’umanità sono sempre gli stessi e anche qui sta la grandezza di Dante: essere arrivato prima di tutti gli altri a capire che, nel bene e nel male, l’uomo non cambierà mai, nonostante background, ambiente, livello di istruzione, latitudine o longitudine, epoca storica, non deporrà mai le armi di gelosia, intolleranza, invidia, ira.
E allora pensando a questo, quanti tra coloro che conosciamo possono risultare invischiati dentro le terzine a rima incatenata dell’Alighieri che si fanno beffe del tempo che passa, evidenziando il nostro essere piccoli e meschini? Questa e molte altre riflessioni sono d’obbligo nel percorso dove sarà condotto il pubblico dalla lettura dei tre attori. Soprattutto una domenica pomeriggio da non perdere per dedicarla ad alimentare la nostra cultura e magari così sollecitati, per riprendere in mano la Divina Commedia, anche solo per trovare simpaticamente una collocazione al collega invidioso, al capo collerico, al vicino di casa scarsamente paziente!!!
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