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Covid Hospital Civitanova Marche, consegnata la nuova struttura

Covid Hospital Civitanova Marche, consegnata la nuova struttura
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Il Covid Hospital di Civitanova Marche è ora realtà. L’Ordine di Malta, conclusi i lavori, ha passato le consegne alla Regione Marche, con una cerimonia alla quale è intervenuto un ristretto numero di persone per le norme anti contagio.

Tra le autorità erano presenti il presidente della Regione Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, Nadia Storti direttore dell’Asur, Alessandro Maccioni direttore Area vasta 3, il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, l’ambasciatore di Giordania Fayiz Khouri, Gerardo Solaro Del Borgo presidente del Cisom, il consigliere regionale Francesco Micucci, accolti dall’artefice del progetto Covid Hospital Guido Bertolaso. La cerimonia religiosa è stata presieduta dall’Arcivescovo di Fermo Rocco Pennacchio.

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Da lunedì inizierà ad arrivare il personale medico per le attività di preparazione e formazione, poi nelle prossime settimane saranno accolti i pazienti in terapia intensiva e semi intensiva.

“Poter avere questa struttura a disposizione – ha commentato il presidente Luca Ceriscioli –, dopo lavori che sono durati venti giorni, con una velocità incredibile di realizzazione e una filosofia ispirata alla fruibilità di moduli indipendenti e flessibili, ci permette di affrontare questa fase di chiusura dell’emergenza Covid puntando su un ospedale in grado di rispondere alle nostre esigenze. Il suo completamento consente di accelerare il ritorno alla normalità degli altri ospedali e di testare la struttura approntata, anche perché sappiamo che la missione più delicata potrebbe averla in un’eventuale ripartenza del virus a fine anno”.

“I medici saranno messi nella condizione di poter provare questi spazi – ha continuato Ceriscioli –. Avere oggi conseguito un risultato importantissimo per una ripartenza più veloce e sicura, desiderata da tutti e, domani, un altrettanto importante traguardo, con una struttura pronta a entrare in azione, nel momento in cui ce ne fosse necessità, è un obiettivo davvero eccezionale. Il personale sanitario necessario c’è e proviene da tutte le aziende: da quelle più piccole, come l’Inrca, a quella più strutturata come l’Asur. Questa nuova struttura viene veramente vissuta come una struttura regionale, pronta a essere attivata, in caso di necessità, per tutte le esigenze del nostro territorio”.

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Il murale con le foto di chi ha realizzato il Covid Center

“Più che un’inaugurazione – ha evidenziato Guido Bertolaso –, quella odierna è la presa d’atto del lavoro straordinario che è stato fatto grazie alla collaborazione fra la Regione Marche, il Comune di Civitanova e il Corpo italiano del soccorso dell’Ordine di Malta. È la dimostrazione che quando si vuole, anche in Italia, si riescono ad abbreviare i tempi e a superare qualsiasi ostacolo burocratico”.

“Un lavoro di squadra – ha poi rimarcato Bertolaso –, in armonia con quello che il Capo dello Stato ha sempre sollecitato in questa fase emergenziale per il nostro Paese. Niente polemiche, tutti a lavorare insieme, ventre a terra, per far ripartire l’Italia. In questo caso penso che noi abbiamo dato un piccolo contributo. Mi dispiace che nessuno, da parte delle Istituzioni nazionali, sia venuto a vedere cosa abbiamo realizzato. Sarebbe stato forse utile, anche fonte di ispirazione per chi deve sistemare tutta la sanità italiana. D’altronde temo che il ritorno del Covid sia un rischio reale: lo dicono tutti gli scienziati. Quando uno sa che deve affrontare una nuova epidemia, ci sono tre parole d’ordine: tamponi, tracciabilità e terapia. Questa di Civitanova è la struttura idonea per fare una terapia appropriata per chi contrae questa malattia”.

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