A Corridonia sono stati celebrati i 50 anni di storia del Dojo Kenshiro Abbe fondato dal Maestro Corrado Croceri, con al centro un seminario che non si è limitato alla pratica sul tatami, ma ha esplorato anche gli aspetti storici, culturali ed etici del Judo.
I festeggiamenti, da giovedì a sabato scorso, hanno sottolineato la lunga storia al servizio della comunità del Dojo (luogo in cui si svolge la pratica delle arti marziali) dedicato al Maestro di fama internazionale Kenshiro Abbe (1915-1985).
All’evento finale hanno partecipato alcuni compagni di una vita, ricordando il passato del Maestro Croceri e mettendo sempre l’accento sul judo come stile di vita, non solamente legato alla pratica sportiva.
Il judo per formare individui sani e utili alla società, questa la sfida portata avanti dal Maestro Corrado Croceri attraverso l’educazione di migliaia di iscritti che si sono avvicendati in cinque decadi nella struttura nel centro di Corridonia.
Un percorso avvincente fatto di pietre miliari, come il torneo Tre Torri che in pochi anni arrivò ad essere uno dei più ambiti in Europa, oggi trasformato in una masterclass estiva a cui partecipano centinaia di iscritti da tutto il mondo.
Il ricordo degli eventi è avvenuto tramite l’International Judo Seminar, un incontro che ha visto circa cento partecipanti e la presenza di quattro grandi maestri 8° Dan venuti appositamente dal Giappone: Katsuhiko Kashiwazaki (Campione del mondo nel 1981), Yasuhiko Moriwaki (Campione del mondo nel 1981, categoria -60kg), Seiki Nose (Medaglia di Bronzo a Los Angeles 1984) e Tomoo Hamana (Campione del mondo di Kata nel 2009, 2010, 2011).
Oltre alle lezioni pratiche, che hanno avuto luogo nel palazzetto dello sport di Corridonia, l’evento ha anche cercato di sviluppare la cultura judoistica, secondo gli insegnamenti del fondatore Jigoro Kano il cui obiettivo ultimo è sempre stato quello dell’educazione alla vita attraverso principi morali e intellettuali.
Questo è stato possibile anche grazie alle apprezzatissime lezioni del professor Marcello Ghirardi, che hanno preceduto le lezioni pratiche secondo le attività di Koji e Mondõ, volte ad affinare l’allenamento intellettuale.
Di tutto ciò si è parlato durante l’incontro conclusivo nell’auditorium dell’azienda calzaturiera Eli S.r.l. dove sono intervenuti alcuni personaggi che negli ultimi anni sono stati al fianco di Croceri per condividere la sua stessa visione della disciplina orientale.
Fausto Taiten Guareschi, fondatore del monastero zen Fudenji, nelle campagne di Fidenza, compagno di pratica e grande amico di Croceri, il maestro Franco Cappelli, judoka e grande conoscitore della cultura giapponese, il maestro Kashiwazaki, tra le massime autorità mondiali del judo che ha raccontato la sua formazione mostrando anche come l’aspetto sportivo del judo sia solo una minima parte della vita di un praticante.
Il judo infatti si caratterizza come una vera e propria Via per la scoperta di se stessi e delle proprie abilità secondo le direttive date dalla triade cuore-mente-spirito, ovvero le componenti di cui è fatta l’essenza di ciascun individuo.
A rafforzare l’idea che il judo sia una disciplina utile anche per la vita di tutti i giorni anche le testimonianze di Maurizio e Andrea Croceri, entrambi imprenditori di grande successo con la Eli S.r.l. e figli del Maestro, che hanno spiegato come la loro visione degli affari e dello sviluppo aziendale siano fortemente influenzate dall’assidua pratica svolta in età giovanile.
In platea anche autorità sportive e amministrative: Fabio Romagnoli delegato provinciale Coni, Marco Masi presidente comitato regionale Fijlkam dei tre settori, Angelo Mercanti presidente regionale del settore judo Fijlkam, il sindaco di Corridonia Giuliana Giampaoli insieme all’assessore allo sport Matteo Grassetti.
Proprio il sindaco, giovedì scorso, aveva ricevuto Croceri e i quattro maestri giapponesi nella sala consiliare del Comune di Corridonia per un momento istituzionale di reciproche presentazioni.
Al termine dell’appuntamento il Maestro Croceri ha consegnato un ricordo della giornata ad alcuni dei suoi allievi storici, oggi maestri e a loro volta in altri dojo del territorio, ai suoi allievi attuali, agli amici giunti da differenti parti d’Italia e del mondo (Norvegia, Germania, Cile, Danimarca) e ad altre persone che hanno in differenti modi contribuito all’attività degli ultimi 50 anni.
La serata si è conclusa con una citazione del fondatore Kano: «Niente sotto il cielo è più importante dell’educazione: l’insegnamento di una persona virtuosa può influire su molte altre; ciò che è stato ben assimilato da una generazione può essere trasmesso ad altre cento».
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