La Regione Marche intende introdurre misure regionali a sostegno del mondo produttivo danneggiato dall’emergenza coronavirus. Saranno interventi integrativi di quelli nazionali, in corso di definizione in questi giorni. Intanto le organizzazioni produttive e sociali sono state invitate a Palazzo Raffaello per verificare bisogni e risposte necessarie, a partire dall’eventuale rimodulazione dei fondi europei, ancora disponibili, a fine periodo di programmazione (2014-2020).
“Stiamo lavorando sul piano sanitario per allestire spazi e strumenti necessari a una situazione in continua evoluzione. Lo vogliamo fare anche sul fronte economico perché bisogna pensare anche alla ripartenza del sistema produttivo”, ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ai rappresentanti del mondo produttivo e sociale, presenti all’incontro insieme alla vicepresidente Anna Casini e agli assessori Loretta Bravi, Manuela Bora e Fabrizio Cesetti.
Il presidente ha dato in diretta l’annuncio della prima vittima marchigiana da coronavirus. “Le misure, con l’ultimo decreto governativo colpita – ha sottolineato Luca Ceriscioli -, sono state differenziate fra un’area e un’altra. Io avrei preferito mantenere su tutta la regione le stesse misure, ma il governo ha fatto la scelta di avocare a sé questa strategia, riconoscendo nella provincia di Pesaro e Urbino l’area più colpita. È logico che la situazione sia molto fluida, in divenire, quindi con altrettanta attenzione adegueremo gli strumenti all’evoluzione della situazione”.
L’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, ha parlato di “un primo incontro dal quale devono emergere le esigenze del mondo produttivo e le prime risposte”. Ha anticipato che, come Marche, “stiamo raccogliendo il fabbisogno e stiamo lavorando con gli altri assessori regionali per arrivare, con proposte coordinate, al confronto con il Governo. Le priorità sono due: quella di garantire lo stipendio ai lavoratori e il sostegno alle aziende. Poi sarà possibile parlare dei singoli comparti”.
L’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora, ha ricordato che le Marche coordinano l’11a Commissione (Attività produttive) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: “Ricopriamo un ruolo importante per proporre misure nazionali omogenee sul territorio nazionale. Era già stato attivato, prima dell’emergenza coronavirus, un confronto con il ministro Di Maio sulle misure a sostegno dell’export (350 milioni di euro) e con il Governo sul rilancio dell’economia nazionale (300 milioni). Lavoreremo per adottare soluzioni che affrontino l’attuale emergenza”.
L’assessore Fabrizio Cesetti ha parlato del coronavirus come di “un terremoto in atto che sta colpendo tutto il Paese. Siamo in una fase di emergenza, che richiede una regia nazionale, che doveva essere addirittura europea e così non è stato. Va attivata una strategia economica e difensiva, con norme che favoriscano e snelliscano le attività produttive”.
I rappresentanti delle categorie economiche e sociali intervenuti hanno evidenziato la necessità di “dare segnali di compattezza, puntando a ottenere misure nazionali per una maggiore efficacia degli interventi” (Daniela Barbaresi – Cgil Marche). È stata suggerita la possibilità di “ricorrere, al livello locale, al Fondo di garanzia regionale” (Gino Sabatini – Camera commercio Marche). Confindustria Marche (Paola Bichisecchi) ha segnalato un impatto negativo rilevante, in corso, sul sistema produttivo e commerciale, con “necessità di ricorrere ai fondi europei, ancora disponibili a fine programmazione”. Dal mondo del terziario e dei servizi è venuta la richiesta di adottare “provvedimenti veloci e di rappresentare le problematiche marchigiane al tavolo nazionale”.
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