“È difficile essere contenti dopo aver perso, ma di fronte avevamo una squadra che con noi, per come è stata costruita e per il valore dei giocatori, c’entra poco. Per questo il rammarico aumenta”. Queste le prime parole di Federico Giunti in sala stampa dopo la partita a Pordenone.
Il tecnico guarda le cose buone messe in mostra dalla Maceratese.
“Nel primo tempo, dopo il loro vantaggio, la partita si era messa come volevano loro, ma abbiamo giocato un grande secondo tempo. Dopo l’1-1 abbiamo avuto le possibilità per far loro male. Purtroppo il nostro tallone d’Achille con squadre fisiche come il Pordenone resta quello delle palle inattive. Abbiamo perso all’andata per i tiri dalla bandierina ed abbiamo perso anche oggi per lo stesso motivo. Ma la sconfitta di oggi fa più male. Dovevamo portare via almeno un punto dal Bottecchia”.
Hai provato anche a blindarti con Marchetti dopo l’1-1, ma è stata una mossa vana.
“L’avevamo preparata così ed in effetti subito dopo l’entrata di Marchetti il Pordenone in area c’è entrato poco. Purtroppo abbiamo perso la marcatura in occasione del raddoppio, come nel primo gol, e ci è costato i tre punti. Però va detto che i ragazzi hanno dato vita ad una prestazione positiva. Si può perdere e si può essere comunque soddisfatti di quello che si è fatto”.
Contro le squadre temibili la Maceratese si è confermata un osso veramente duro. Qual è il messaggio dei biancorossi?
“Abbiamo forse peccato un po’ nella giocata finale perché più volte si è aperto il campo. Però i nostri avversari hanno avuto il merito di disputare un grande primo tempo ed hanno saputo sfruttare meglio di noi gli episodi. Onore a loro, ma anche alla Maceratese che continua a giocarsela su ogni campo alla pari”.
Si è chiusa comunque una settimana positiva per i 3 punti ottenuti con il Modena?
“Sì, però, come avevo già detto, non bisogna mai abbassare la guardia perché dietro registriamo sorprese di continuo. Basti guardare, oggi, il successo del Forlì al 96’ al Riviera delle Palme o lo stesso Modena che ha vinto con l’Ancona in rimonta. Dietro non molla nessuno. Dobbiamo continuare a fare punti per ottenere la salvezza”.
Filippo Gattari, peccato per i gol sui calci d’angolo.
“Sì, purtroppo contro il Pordenone continuiamo a soffrire in occasione dei tiri dalla bandierina perché rendiamo loro diversi centimetri. Però si deve riconoscere che abbiamo disputato una bella partita. Abbiamo sofferto un po’ nel primo tempo, ma nella seconda frazione siamo venuti fuori”.
Avete disinnescato Arma, il capocannoniere del girone che oggi si è visto molto poco.
“È vero, ma è altrettanto vero – ammette con sportività il centrale difensivo della Maceratese – che la partita l’abbiamo persa. Dobbiamo lasciarci subito il risultato alle spalle e guardare i lati positivi di questa prestazione perché domenica ci attende un’altra sfida importante”.
La Maceratese ha dato prova di affidabilità con un’altra grande, fatto positivo.
“Sì, anche se con le grandi gli stimoli arrivano da soli. È tuttavia vero che non abbiamo mai sfigurato su alcun campo ed anche oggi abbiamo avuto le nostre occasioni. Con un pizzico di fortuna avremmo potuto portare via un punto”.
Cosa dicono i risultati di oggi?
“Che dietro purtroppo non si sono registrati pareggi, cosicché dovremo impegnarci per ottenere altre vittorie perché non siamo sicuri della salvezza. Il campionato è ancora lungo. Dobbiamo impegnarci per raggiungere i 40 punti prima possibile”.
Gianluca Turchetta si rammarica per il secondo gol dei “ramarri”.
“Sì, perché è arrivato nel nostro momento migliore. Loro sono partiti molto bene, ma noi abbiamo tentato di far loro male in ripartenza e ci eravamo quasi riusciti. La strada però è quella giusta”.
Per quale traguardo?
“Dobbiamo restare concentrati per il prossimo incontro, il derby con il Fano. Per noi è una partita fondamentale”.
Rimane però l’impressione di una buona prestazione della Maceratese?
“Stiamo attraversando un buon momento. Segno che la Maceratese c’è, ma dobbiamo sfruttare gli scontri diretti per guadagnare tranquillità”.
Quindi, Alma Juve Fano nel mirino.
(71)